Sarracenia genere di piante carnivore della famiglia delle Sarraceniaceae, comprendente otto specie flava, alata, leucophylla, rubra, purpurea, psittacina, minor e oreophila, diffuse in Nord america.
Si tratta di piante particolari, visto che ottengono l’azoto di cui necessitano direttamente dalla digestione o dalla decomposizione di piccoli insetti che catturano; l’intera pianta è completamente trasformata in organi specializzati appunto nella cattura degli insetti.
Le foglie della sarracenia sono disposte in rosette, e trasformate in particolari organi, detti ascidi, si tratta di sottili tubi o coni, alti da pochi centimetri fino a quasi un metro (a seconda della specie e del luogo in cui si sviluppa), pieni d’acqua e con l’estremità superiore parzialmente coperta da un opercolo.
Le foglie della sarracenia sono di colore verde brillante, con vistose venature di colore bruno, rosso o porpora; più la pianta viene coltivata in luogo luminoso e soleggiato, e più il fogliame assume colorazione vivace.
L’interno degli ascidi è colmo di acqua, dove le prede della pianta rimangono intrappolate e annegano, per venire in seguito digerite dalla pianta stessa.
In primavera o in estate le sarracenie producono lunghi piccioli su cui sbocciano particolari fiori di colore giallo, rosso o bruno; queste piante entrano in riposo vegetativo completo in inverno, quindi disseccano la parte aerea, e i rizomi entrano in dormienza, si risveglieranno in primavera, producendo nuovi germogli e nuove trappole.
Cura:
Queste piante, si adattano bene a vivere in giardino, per tutto l’arco dell’anno; prediligono posizioni soleggiate, o comunque ben luminose.
Pur sopportano temperature molto alte, non è opportuno lasciare le piante esposte al sole in estate, visto che in natura si sviluppano in luoghi umidi e paludosi, per questo motivo, mentre per tutto l’anno vengono lasciare completamente esposte al sole in estate è bene ombreggiare leggermene le piante.
Le sarracenie sono abituate a zone molto umide, sia per quanto riguarda il substrato di coltivazione, sia per quanto riguarda l’aria; in effetti la disponibilità di acqua è una delle questioni fondamentali per la buona coltivazione di una pianta carnivora.
Fondamentale è mantenere sempre e costantemente il substrato fresco e umido, in genere si utilizzano vasi per idrocoltura, o comunque si pongono i vasi delle carnivore in un vaso ampio e profondo, che viene posto in un sottovaso capiente, entro cui si mantengono alcuni centimetri di acqua, da marzo a settembre.
L’umidità ambientale e del substrato è importantissima, in quanto deve imitare quella di una zona paludosa, quindi il terreno deve essere costantemente umido, ma non inzuppato d’acqua o con acqua completamente stagnante; quindi evitiamo di lasciare tantissima acqua nel sottovaso, e durante i mesi freddi, quando la pianta è in dormienza, lasciamo semplicemente il terreno umido, senza acqua nel sottovaso, visto che tenderà a evaporare molto lentamente dal substrato.