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Catherine ha una vita piena e interessante, tra le lezioni universitarie di cinema e la vita con un fidanzato bello, intelligente e in carriera. Sembra tutto solido e sicuro, ma quando le assenze di Jack si fanno più frequenti e il lavoro gli toglie il tempo e le energie che prima dedicava a lei, Catherine si ritrova a vivere una solitudine in cui i sogni a occhi aperti possono volare oltre: oltre i ruoli imposti dalla società, oltre la morale comune, oltre i confini che lei stessa aveva sempre imposto ai suoi desideri. Così, partendo dalle suggestioni di film come Bella di giorno, Quarto potere, Eyes Wide Shut o La donna che visse due volte, Catherine inizierà a seguire il filo dei suoi più intimi palpiti e a entrare con la guida di Anna, un'amica libera e fidata, in un labirinto oscuro in cui il sesso è un gioco sempre più reale e pericoloso. Dare corpo agli abissi della fantasia, sfiorare il potere, lasciarsi volontariamente sottomettere diventano le tappe di un viaggio che spinge Catherine e Anna a tuffarsi in un gorgo di passione, a contatto con emozioni capaci di trasformare una donna per sempre: ma abbandonandosi a quel gorgo si può anche sprofondare e perdersi...
Per me è sempre complesso scrivere recensioni negative. Non perché mi spaventino in qualche modo, ma perché mi sembra sempre di non riuscire a motivare a sufficienza i dettagli negativi e quelle che reputo evidenti mancanze. Ci proverò, ma abbiate pazienza: a nessuno piace discutere di qualcosa che non gli è piaciuto quando preferirebbe passare a qualcosa di più divertente (come la lista dei film su scrittura e scrittori di cui leggerete domani). Partiamo dal presupposto che di romanzi erotici ne ho letti una decina e che ricordo ancora quando incappai per la prima volta in vita mia, a tredici anni, nella narrazione in una scena di sesso (il rapporto tra Lucy Mancini e Sonny Corleone in Il padrino) e che non ritengo affatto di essere un’esperta in materia, ma credo comunque di aver letto abbastanza da capire molto bene quando a un romanzo del genere mancano le due cose fondamentali: un buon ritmo e il saper donare consistenza all’immaginazione di chi legge.
Non aspettatevi un 50 sfumature. Quei romanzi (che mi rifiuto di recensire) sono la stesura mal riuscita, quasi punto per punto, di una lista di tecniche para-sadomasochiste applicate a quella che dovrebbe essere un’eccitante storia d’amore. The Juliette Society si spinge più in là: la protagonista ha una personalità ben definita – sebbene si faccia condizionare un po’ troppo da chi ha accanto – e il sesso sembra più vero e spinto, ma manca quel calore necessario a non annoiare chi legge.
Il ritmo è usato a "mentula canis": tiene il colpo per le prime ottanta pagine, con spigliatezza e dialoghi non del tutto improbabili, e poi inizia a perdersi in capitoli inutili e a lasciare molto a desiderare. Ci sono parecchie parentesi filmiche e lunghe descrizioni di amplessi (reali e sognati), con una particolare attenzione ai preliminari e alla ricerca di fantasie morbose, non troppo banali. Il problema è che, proprio sul "più bello”, l’autrice inserisce descrizioni rapide e schematiche che non sono in grado di dare al lettore quello che vuole: una fantasia pronta e vivida. Sembra quasi che, forse in fase di editing, siano state fatte le scelte sbagliate su quali scene evidenziare e quali troncare. Perché inserire pagine su pagine di scene sognate e trascurare il senso che vuoi dare alla tua storia?
La trama è molto prevedibile e forse è solo il finale a non essere esattamente quello che mi aspettavo. Se nella narrazione ci può essere una buona parte di descrizione attenta, nella storia rimangono troppe lacune e un’eccessiva inconcludenza (personaggi secondari superflui e privi di consistenza) che non trovano spiegazione se non nel dubbio che si tratti di una mera operazione commerciale (l’ha scritto davvero lei il libro?).
La storia si evolve diventando sempre più surreale e solo verso metà del romanzo inizia a palesarsi quello che è il vero senso della storia: si parla di sesso e potere, di come governino il mondo da sempre, e di come l’amore (ma anche l’opportunismo) sia quella forza fondamentale che fa reggere il sistema e gli dona un qualche equilibrio. Ma il punto è che mentre leggi le riflessioni della protagonista sono due i pensieri che ti vengono in mente: 1) Hai scoperto l’acqua calda! 2) Sasha Grey, dì la verità, stai cercando di arrapare quei tuoi vecchi fan che non potranno non pensare che nelle parole della protagonista ci sia il tuo vero pensiero, soprattutto nelle pagine di elogio del seme e della fellatio e quando descrivi come apoteosi romantica l’episodio in cui ti fai sodomizzare dal tuo fidanzato davanti al caminetto acceso.
Si voleva mettere in piedi un’opera che fosse un miscuglio di pellicole sensuali del secolo scorso e di bizzarre teorie complottistiche? Peccato, perché questo romanzo probabilmente piacerà solo a quelli che apprezzavano Sasha Grey prima della sua decisione di fare la dj e, ahimè, la scrittrice.
Gli assegno un 3 e mezzo.
Sasha Grey, The Juliette Society
288 pagine - 2013 - Rizzoli, Controtempo - 15 €
ISBN: 978-8817065993
Traduzione di E. Cantoni.
Copertina flessibile - Formato Kindle
Ancora qualcosa: la pagina italiana di Wikipedia su Sasha Grey, il suo account Twitter e quello di Facebook.
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