Guerra agli abusivi e ai finti hobbisti. Sono questi gli argomenti affrontati nel corso di un proficuo incontro che la Confartigianato di Sassari ha promosso con in vertici provinciali della Guardia di Finanza. L’atavico problema dell’abusivismo e della concorrenza sleale, soprattutto nei settori dell’acconciatura e dell’estetica, ormai rappresenta un fenomeno radicato e in progressivo aumento. Antonio Alivesi – segretario provinciale della Confartigianato – dopo aver ringraziato il comandante provinciale Colonnello Tudisco e il Maggiore Ambrosino per aver accettato l’invito, ha ricordato come innumerevoli aziende segnalano all’associazione la presenza di “finte” imprese che “lavorano” nell’ombra, in casa o presso il domicilio dei clienti, sottraendosi a qualunque controllo fiscale e igienico sanitario.
Tale fenomeno, ha aggiunto Alivesi, non è altro che un problema di vecchia data e di non facile risoluzione, ma che Confartigianato già da qualche mese ha avviato un’azione forte di denuncia agli organi competenti, grazie alle continue segnalazioni di probabili attività in nero che pervengono in Associazione.
Nella nostra provincia, in base a tali denunce, tale fenomeno è ben radicato e nel corso degli anni ha assunto dimensioni rilevanti. “Una situazione insopportabile e non più tollerabile” rilancia Confartigianato. “Non si può accettare che tali soggetti sconosciuti
al fisco, che prestano la propria opera, con la valigetta, presso le case degli utenti, la facciano franca”.
Alivesi ha rimarcato come il ruolo che riveste la Guardia di Finanza sia fondamentale quale garante dell’economia, dei rapporti commerciali a soprattutto di tutti gli operatori economici coinvolti. Oggi l’abusivismo e il sommerso, soprattutto nell’estetica e
nell’acconciatura, ma anche in altri settori, è sempre più diffuso e secondo alcune stime e segnalazioni, tale fenomeno potrebbe aggirarsi intorno al 40-50% rispetto alle attività regolari; un fenomeno che rappresenta un danno solo per le imprese regolari ma per tutta l’economia e per tutta la comunità in termini di “costi sociali”.
E’ stato inoltre rimarcato che Confartigianato, da qualche tempo, ha avviato un campagna di sensibilizzazione nei confronti dei cittadini da una parte e di tutela della professionalità della categoria dall’altra nei confronti di chi non paga le tasse, non rispetta le
regole, non rispetta i requisiti igienico-sanitari, non investe in aggiornamenti professionali e non utilizza correttamente
apparecchiature e cosmetici. Si tratta, quindi, di concorrenza sleale e un danno economico delle imprese regolari a cui si deve aggiungere i pericoli alla salute cui incorrono gli utenti. Chi si rivolge ad un acconciatore o estetista abusivi crede di ottenere un servizio spendendo meno, invece, oltre a non avere un risparmio reale, rischia la propria salute e rimettendoci anche di tasca.
“Ecco perché oggi ancor di più Confartigianato” – rimarca Alivesi ”chiede una più incisiva attività di controllo da parte degli organi
preposti”.
I vertici della Guardia di Finanza, dopo aver ascoltato con attenzione quanto esposto dai rappresentanti della Confartigianato, hanno sottolineato quali siano i compiti assegnati alla Guardia di Finanza tesi al controllo e al rispetto delle normative vigenti, alla tutela del mondo delle imprese sui fronti della lotta all’evasione, alle violazioni finanziarie, al lavoro nero, alla tutela del made in Italy.
Sulla base di questo, ha ribadito il Colonnello Tudisco, ci sarà la massima collaborazione considerando che per debellare l’abusivismo e la concorrenza sleale siano necessarie ed indispensabili notizie dettagliate e segnalazioni circostanziate su chi pratica tale forma di ”competizione illegale” e “lavora” nel sommerso.
L’incontro si è concluso con impegni reciproci di collaborazione a sostegno dell’interesse del comparto artigiano e della collettività.