Sassari, dall' 8 maggio a Sassari, nel Palazzo della Frumentaria la mostra "Fotografia Totale" propone una serie di immagini, 40 fotografie in bianco e nero e 4 a colori, che raccontano uno spaccato del lavoro pluriennale di Romano Cagnoni, uno dei più importanti fotogiornalisti italiani. Le sue immagini sono state pubblicate sulle copertine e prime pagine dei più importanti giornali e delle più prestigiose riviste d'Europa e Stati Uniti, ha esposto numerose personali in tutto il mondo e pubblicato 16 libri. Nato nel 1935 in Toscana, durante la seconda guerra mondiale è rifugiato a Sant'Anna di Stazzema, da cui va via solo un giorno prima del tristemente famoso eccidio. Nel dopoguerra trova impiego come assistente di un fotografo locale e, da autodidatta, inizia a ritrarre ciò che più lo attrae. Nel 1958, senza permesso di lavoro, parte per Londra dove conosce Simon Guttmann e Stefan Lorant, considerati i fondatori del fotogiornalismo moderno. Inizia a lavorare con Guttmann, soprattutto su argomenti culturali. Realizza in quel periodo un reportage sulla campagna elettorale del Partito Laburista, conclusa con la vittoria di Harold Wilson. Successivamente, primo fotografo occidentale della stampa non comunista, visita il Vietnam del Nord in compagnia di James Cameron, grande firma della stampa britannica. Decide poi di lavorare in maniera indipendente, pianificando e producendo da solo le sue storie. Realizza e pubblica numerosissimi servizi fotogiornalistici. Tra i più significativi il reportage sul Biafra, durante la guerra civile nigeriana, quando trascorre lunghi periodi nei luoghi di conflitto. Cagnoni fu uno tra i primi fotografi di guerra ad avere un approccio meno fugace al tema. Per questo motivo è menzionato sul libro "The Camera at War" di Jorge Lewinski, un testo dedicato alla storia della fotografia di guerra.
Lavora poi sulla Guerra di Logoramento in Egitto, sulla Palestina, sulla guerra del Kippur in Israele, sul Chile di Allende, che visita e racconta insieme allo scrittore Graham Greene, sul ritorno di Peron in Argentina e su un'infinità di altre storie. Recentemente, insieme alla moglie Patrizia Franceschetti, è stato clandestinamente in Siria, a Kobane, a documentare la resistenza kurda ai fondamentalisti dell'Isis. Le immagini che compongono la mostra "Fotografia Totale" raccontano i conflitti del mondo, l'Italia che cambia negli anni 60 e 70, la povertà e l'Apartheid in Sud Africa, il disagio mentale, i guerriglieri ceceni ritratti in uno studio improvvisato sulla linea del fronte. Ma anche istanti di vita di persone "comuni", ritratte in condizioni "normali", così come momenti che divertono e richiamano il sorriso, colti magistralmente dal fotografo. Un lavoro in bilico tra le tragedie della vita e uno sguardo che sa cogliere, con ironia, i paradossi, le similitudini e le diversità. Fotografie particolarmente intense, in cui la composizione e i contrasti sono sempre di forte impatto emotivo. La mostra fa parte della rassegna espositiva Figuras, un'iniziativa di Ogros-fotografi associati, che si propone di presentare al pubblico isolano cinque mostre fotografiche. Tra queste, oltre a lavoro di Cagnoni, è in fase di realizzazione un progetto collettivo sui Candelieri di Sassari. Fanno poi parte della rassegna una mostra a quattro mani sull'Asinara, con immagini di Antonio Mannu e Salvatore Masala, il reportage di Nanni Angeli "La porta a Levante. Genti, strutture e oggetti degli stazzi della Gallura contemporanea", e il lavoro di Mario Dondero "A proposito di Robert Capa", già esposto a Villanova Monteleone nel corso del 2014.
"Fotografia Totale" è realizzata in collaborazione con l'Associazione Sarditudine di Palau e con il contributo e il patrocinio del Comune di Sassari, della Fondazione Banco di Sardegna e della Regione Autonoma della Sardegna. Sarà aperta tutti i giorni, sino al 31 maggio, dalle 10 alle 13 e dalle 17 alle 20, escluso il lunedì. Possibilità di visite guidate per gruppi di studenti. Per informazioni: [email protected] 338 9149219 o 339 1459168.