Il 14 agosto, la sera precedente a ferragosto a Sassari è Festa grande: la città è attraversata dalla Faradda di Li Candareri, espressione sassarese per indicare la discesa dei candelieri, una cerimonia sacra per sciogliere il voto alla Vergine Assunta che, nel XVI secolo, salvò la città dalla peste e che vede i cittadini distribuiti tra i diversi gremi (corporazioni medievali di arti e mestieri), portare sulle spalle candelieri riccamente ornati per le vie della città.
Non tutti sanno che la Discesa dei Candelieri ha in realtà origini toscane, e più precisamente risale al tempo delle Repubbliche marinare e che, secondo la tradizione, nacque a Pisa agli inizi del XIII secolo, come offerta di cera alla Vergine Assunta la sera del 14 agosto. La storia ci narra che le città sarde alleate della Repubblica di Pisa , tra cui Sassari, Iglesias e Nulvi, dovevano concorrere all’ oblazione dei ceri della madrepatria e in seguito a praticare loro stesse il rito ogni vigilia ferragostana. I pisani lasciarono Sassari e la Sardegna dopo la clamorosa sconfitta contro i genovesi, ma la tradizione dei ceri è rimasta intatta, e a Sassari la festa proseguì nei secoli successivi, tanto che gli Spagnoli tentarono più volte di sopprimere lacerimonia, per le forti spese necessarie a questo evento ma
senza successo. Fu allora che le associazioni di arti e mestieri cittadine, i gremi, per ovviare alla spesa della cera, decisero di sostituire il cero con dei candelieri di legno, uguali per tutti, e ne mutarono la loro forma da tabernacoli a colonne ornate da bandierine.Nel 1500 Sassari fu più volte colpita dalla peste e, secondo la tradizione, l’epidemia più terribile terminò il 14 agosto per intercessione della Madonna; fu questoil motivo per cui gli otto maggiori gremi del tempo, insieme alle autorità comunali e alla Curia vescovile, formularono il voto solenne di portare in processione, ogni 14 agosto, otto candelieri dalla “piana di Castello”, l’attuale piazza Castello, sino alla Chiesa di Santa Maria di Betlem. Da allora il voto viene rinnovato ogni anno, in una festa ancora oggi molto sentita dalla popolazione sassarese che si riversa fino a tarda notte per le vie del centro storico invase da musica, canti e dal rimbombo dei tamburi.
La preparazione della festa inizia il mattino del 14 Agosto, quando il Candeliere di ciascuno dei gremio viene prelevato dalla cappella del Gremio e condotto di fronte all’abitazione dell’Obriere di Candeliere per la tradizionale vestizione. La Faradda prende il via intorno alle 18.30 nella Piazza Castello e
ha il suo teatro naturale nel Corso Vittorio Emanuele. Qui i Candelieri sfilano seguendo un preciso ordine. Per primi si muovono i Fabbri, quindi i Piccapietre, seguiti dai Viandanti, Contadini, Falegnami, Ortolani, Calzolai, Muratori, Sarti e infine i Massai. L’ordine della processione rispecchia, in modo inverso, il prestigio sociale dei Gremi. L’esibizione è guidata da lu cabu carriagiu, il capo dei portatori, il quale coordina le giravolte e i movimenti di ogni Candeliere. Poiché i Candelieri non pesano meno di 400 kg, l’abilità di coloro che li trasportano non viene valutata solo nella forza fisica, ma anche nell’abilità nel sorreggerli, perché il corteo si snoda a passo di danza, accompagnato dal suono dei flauti e dal ritmo dei tamburi.
Related content:
- Per il diritto dell’abitare, se ne parla domani a Sassari
- Sardegna e Sicilia le mete più ambite per l’Europa vacanziera
- Iglesias rivive il suo passato con il Corteo storico medioevale
- I Fenicotteri Rosa, Sa Genti Arrubia di Sardegna
- Sedilo, una folle corsa tra suspence e folklore