Le confraternite e le loro origini
I riti della Settimana Santa mutuano modelli di devozione popolare della tradizione iberica.
Sassari 26 marzo 2015 - Le processioni della Settimana Santa di Sassari rappresentano ancora una delle tappe più significative delle devozioni di massa che scandiva i tempi della vita religiosa della città d'Antico Regime.
Anche a Sassari i riti della Settimana Santa mutuano modelli di devozione popolare propri della tradizione iberica. Il loro sviluppo in Sardegna, infatti, coincise con il momento culminante dell'egemonia spagnola nell'isola in ambito politico-amministrativo e soprattutto culturale.
Le confraternite cittadine
Le origini delle confraternite cittadine sono molto antiche, le prime notizie risalgono al XV secolo e anche prima. Probabilmente nacquero in seno alle corporazioni di arti e mestieri e da queste, sembra, sorsero i gremi. Esse insieme alle corporazioni e ai gremi prendevano parte a tutte le processioni e ne erano prestigio e ornamento.
L'appartenere a una confraternita fu sempre considerato un grande onore e tutti, dal più umile al più distinto cittadino appartenevano a uno di questi sodalizi che, va ricordato, nel passato erano numerosissimi.
Oggi i riti della Settimana Santa restano più fiorenti che mai, organizzati proprio da quelle confraternite che, avendo perso gran parte dei loro scopi fondativi, da sempre si dedicano alle celebrazioni del periodo che precede la Pasqua e sono le uniche sopravvissute ai tempi.
L'arciconfraternita di Santa Croce e Gonfalone
La più antica di cui si ha notizia a Sassari è l'Arciconfraternita di Santa Croce e Gonfalone, nata certamente prima del XV secolo, e conosciuta all'origine come "Confraternita dei Disciplinati" (notizie intorno al 1300, affiliata ai Frati Francescani). In città era nota come quella dei "battuto biancos" per il saio bianco che indossano i suoi appartenenti. Oggi la confraternita ha sede nella chiesa della Santissima Trinità. Unica in città, ebbe dal Papa l'alto privilegio del Gonfalone, ossia di poter usare una sorta di ombrellino, a mo' di baldacchino, decorato con strisce rosse e gialle. Celebrano la processione del Venerdì Santo preceduta dal discendimento del Cristo.
L'arciconfraternita dell'Orazione e Morte
Fu fondata in Sassari da un pio sodalizio di cavalieri e di dame la sua attività risale alla seconda metà del XVI secolo. Nel 1568 fu affiliata alla venerabile compagnia dell'Orazione e della Morte di Roma che ebbe principio nel 1551. Hanno diritto di essere confratelli soltanto i nobili di nascita o per diploma e consorelle le nobili per nascita o per matrimonio.
Lo scopo istituzionale era quello di accompagnare i condannati a morte al patibolo e provvedere alla loro sepoltura assistendo poi le famiglie con le questue ricavate.
Attuale scopo dell'arciconfraternita dell'Orazione e Morte è quello di promuovere la pietà e provvedere al conforto degli infermi e dei bisognosi. Nei locali annessi alla chiesa di San Giacomo (esistente sin dal XIII secolo e proprietà con tutto il suo annesso complesso dell'arciconfraternita) gestisce, con la collaborazione del Sovrano Militare Ordine di Malta e della Croce Rossa Italiana, un consultorio polispecialistico gratuito per i non abbienti aperto tutti i giorni con medici volontari.
La divisa dei confratelli è un sacco nero d'ortica (fibra simile al lino) col cappuccio, portante l'arma composta di un teschio d'argento su campo nero, sormontato dalla croce con attorno la leggenda: "In hoc signo vinces" e, sulle mani, dei guanti gialli.
Erano detti "battuto nieddos" per il colore del loro saio.
Attualmente partecipa alla Settimana Santa accogliendo nella propria chiesa le altre confraternite e i loro simulacri durante le varie processioni.
L'arciconfraternita dei Servi di Maria
È nata nel 1614 in seno all'ordine religioso dei Servi di Maria. Ha cappella propria nella chiesa di Sant'Antonio Abate, rimanenza dell'antica chiesa che sorgeva prima della ricostruzione avvenuta nel 1700. Dedicata alla Madonna Addolorata, ne organizza il settenario e la processione il Venerdì Santo di mattina. L'abito è bianco con scapolare nero sul petto.
La confraternita del Santissimo Sacramento
Esiste dalla metà del XVII secolo ed è insediata nella chiesa di Sant'Andrea. I suoi appartenenti erano tutti di nazione genovese o della Corsica. Si riuniva nella chiesa dello Spirito Santo vicina a Porta Utzeri.
In passato la sua processione dell'Addolorata, precedeva quella dei Cavalieri di San Giacomo, alle tre del pomeriggio del Giovedì Santo. Con la soppressione delle processioni nel giorno di Giovedì fu anticipata al Mercoledì Santo. L'abito è un saio bianco con mantellina rossa.
La confraternita dei Misteri
Le sue origini sono legate alla presenza dei Gesuiti nella chiesa di Gesù e Maria (Santa Caterina). Da quella chiesa il Martedì Santo usciva la processione dei Misteri, sino a che, alla fine dell'ottocento, le continue liti con il parroco costrinsero i congregati a sospendere le attività. Dal 1901 la processione è ripresa con partenza dalla chiesa delle Monache Cappuccine e con nuovi simulacri, e la confraternita è stata qui ricostituita nel 1932. L'abito è un saio color viola.
Fonte. http://www.comune.sassari.it/servizi/cultura/settimana_santa_2014/Sito_Settimana_Santa/cenni_storici_s.santa.html
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