«Prospettive ai giovani e sostengo alle imprese»
Nicola Sanna parte dal centro storico di Sassari e presenta le linee del suo programma.
E’ cresciuto nel centro storico di Sassari e adesso, da candidato alle primarie per la carica di sindaco della città, Nicola Sanna vuole partire proprio da qui perché «è qui che i sassaresi trovano le loro radici ed è qui che possiamo ritrovare la forza e la bellezza di Sassari». E piazza Nazario Sauro, affacciata sul corso Vittorio Emanuele, è diventata così il punto di partenza e di ritrovo, luogo di confronto e fucina di idee e di programmi dei sassaresi che vogliono guardare avanti.
Questa mattina, proprio nella sede dell’ex palazzo Giordo, Nicola Sanna ha presentato le sue linee programmatiche.
«Mi sono candidato alle primarie del centro sinistra per il nuovo sindaco – afferma Nicola Sanna – perché voglio dare prospettive più concrete alle nuove generazioni, più impulso e sostegno alle imprese e al commercio. È necessario contrastare questa crisi generale, che è profonda, e confermare le sicurezze ai più deboli.
«Ritengo – prosegue – sia necessario dare nuovo impulso di creatività e capacità amministrativa, per esercitare una visione del futuro nuova e ambiziosa».
«Io ho tante idee e chi mi conosce – precisa Nicola Sanna – mi descrive come un coltivatore di idee e raccoglitore di fatti. Modelli e programmi però non possono essere di un uomo solo, ecco perché abbiamo chiesto ai sassaresi di darci una mano. Perché loro stessi siano protagonisti con noi del loro futuro».
Quindi subito una serie di linee sulle quali agire: creare un’asse politico e programmatico tra Sassari e Olbia per lo sviluppo di un collegamento ferroviario che unisca i due aeroporti di Sassari-Alghero e Olbia. «Questo è possibile – spiega – realizzando un dente ferroviario tra lo scalo aeroportuale di Alghero e la linea ferroviaria esistente tra Sassari e Alghero, con base qui in città che ha lo snodo ferroviario per Porto Torres e Ozieri fino a Olbia e Macomer. Il finanziamento di quest’opera, di circa 6 Km, può essere recuperato dal ribasso d’asta dei lavori della strada Sassari-Olbia, circa 250 milioni di euro di cui la metà è già stata prenotata da Olbia».
«Tutti elementi questi – sottolinea – in grado di rendere la città aperta, una città a standard europeo, una parola che non ho sentito pronunciare da nessun altro/a candidato/a».
Nicola Sanna ha rilevato quindi la necessità di fare in città un nuovo centro commerciale……. naturale, «che sta proprio qui, tra la parte bassa del centro storico e la cosiddetta zona Umbertina del centro».
Ma Sassari deve essere vista anche in un’ottica più ampia di città europea, accogliente e in grado di essere collegata con l’aeroporto di Fertilia. Una città che deve proseguire il precorso di miglioramento nella viabilità e nel traffico, quindi una nuova e più ampia Area blu che si sviluppa su un asse in grado di offrire parcheggi (“via dei 1.000 parcheggi” l’ha ribattezzato Nicola Sanna, un asse dove insistono più di 1.500 posti auto tra le strutture Atp, Conad, Coin, Emiciclo, Piazza fiume, Santi angeli, Fosso della Noce, in questi due siti si pensa a due scale mobili o ascensori per i pedoni), quindi manutenzione degli edifici e nell’ambiente con la riqualificazione ed il risparmio energetico.
Non più di 12 i temi programmatici nei quali il candidato alle primarie vorrà muoversi e confrontarsi con i cittadini e i partiti della coalizione di centro sinistra, la più ampia possibile. Quindi Amministrazione partecipata, Città che viaggia alla velocità delle pari opportunità, Nurra ed Agro: polmoni verdi della città più agricola della Sardegna, Città dei bambini e dei giovani costruita sulla coesione sociale, Città del lavoro, Tutelare il diritto all’accesso all’informazione, Rifiuti, Trasparenza, Città della ricerca, patrimonio storico-culturale, Mobilità sostenibile, Pianificazione urbanistica
«Dodici temi a portata di mano – afferma Nicola Sana – che stanno tutti nelle falangi, falangine e falangette di ciascuna delle 4 dita di una mano, la quale ha cinque dita, come i cinque anni di mandato».
«Credo che Sassari possa trovare dentro di sé tante certezze – riprende Nicola Sanna – una storia importante, patrimonio dell’umanità, una città rinnovata che sa esprimere, anche in un periodo di difficoltà, una straordinaria capacità di essere accogliente e forte e solidale, perchè sa essere bella dentro, come ognuno di noi definisce una bella persona quella che si impegna nel lavoro, nella famiglia, nello sport e nel tempo libero, nel teatro come nella musica, nel volontariato.
«Sassari – sostiene ancora – è una città che sa produrre grande impegno e intelligenza nella ricerca e nell’impresa, possiede un patrimonio culturale da condividere con l’umanità e tesori artistici che ha appena imparato a valorizzare. Ha orgoglio e una nuova capacità di vincere nelle sfide più difficili».
Negli anni recenti è stato fatto molto, Sassari ora è una vera protagonista nel governo della Regione, al pari di Cagliari. Rappresenta tutto il nord Sardegna in sinergia con Porto Torres e Alghero e in stretta relazione con Olbia quale area urbana vasta a dimensione metropolita, sia nei trasporti su gomma e ferro, cerniera dell’integrazione dell’area del Nord Ovest con il Nord Est, la Gallura, in una logica di area vasta policentrica. «Un ruolo che non hanno saputo ricercare e svolgere, con sufficiente attenzione né l’assessore comunale che mi ha preceduto alla programmazione, né la presidente della Provincia di Sassari», afferma Nicola Sanna
Obiettivo, allora, è promuovere l’idea di “Sassari bella dentro”, sostenendo e promuovendo la responsabilità dei singoli cittadini verso la tutela del bello e della cura dello spazio urbano e la partecipazione a progetti di elaborazione di idee e di proposte verso la cura e la tutela del territorio.
«Sappiamo che c’è una Sassari bella dentro e vogliamo che si esprima con noi, con forza e determinazione, in un progetto nuovo di amministrazione. Un progetto che nasce dal basso, dalla partecipazione e dalla condivisione dei sogni e dei bisogni. Insomma – conclude Nicola Sanna – una amministrazione delle donne e degli uomini che sappia esprimere al meglio tutto il nostro grande potenziale».
Le prime linee di programma:
1 – Una amministrazione partecipata. Il carattere incerto della partecipazione investe anche un aspetto rilevante nelle dinamiche sociali: il conflitto. Con l’azione partecipativa faremo emergere bisogni inconsapevoli, interessi sopiti o desideri inespressi in forme e modalità che aprono divergenze fra i diversi soggetti coinvolti o nei riguardi di altri interlocutori. E’ il caso del dibattito sull’Area BLU, meglio nota come ZTL. La partecipazione può risolvere conflitti già presenti ma anche generarne di nuovi (latenti) per i quali è necessario allestire dispositivi (legislativi, organizzativi, psicologici) in grado di conoscerli, riconoscerli e trasformarli in maniera costruttiva. Lavoreremo insoeme alla Città per prendere parte a una vicenda sociale facilitando la nascita di un sentimento di “proprietà condivisa” che va oltre il singolo individuo. Ed è su questo terreno che la partecipazione chiamerà in causa il senso di appartenenza alla medesima città per assumere la responsabilità condivisa delle decisioni.
Riscatteremo la partecipazione dalle secche della retorica e della mitologia con un approccio critico, come un processo sociale importante ma non onnipotente, da impiegare in modo pertinente e gestire con passione, cura, rigore e competenza. I vantaggi della collaborazione porteranno allapartecipazione e collaborazione nell’ideare, progettare, realizzare e valutare politiche pubbliche e interventi sociali.( vareremo nuovi e numerosi comitati di quartiere in sostituzione delle obsolete circoscrizioni prtecipate per metà dai partiti presenti in consiglio comunale per metà valorizzando l’associazionismo di quartiere e promuovendo le Fondazioni di comunità e le social street ).
2- Una città che viaggia alla velocità delle pari opportunità, saranno attuate politiche di governo strategico del tempo e delle spazio attraverso l’investimento sulle reti e la logistica con la definizione concertata e sinergica di nuovi tempi di lavoro, di ingresso nelle scuole, di apertura e chiusura dei negozi, della necessità di godere del proprio tempo libero senza fretta, che tenga conto delle differenti esigenze e diritti di tutte e di tutti. Donne e Differenze: valorizzare il talento delle donne è un’opportunità di crescita sociale ed economica, per fare questo la conciliazione tra vita familiare e lavoro non dev’essere un’utopia, ma un obiettivo naturale. Allestire negli uffici, ad esempio nell’Urban Center, un Punto Mamma, uno confortevole per allattare o per cambiare il panno dedicato alle mamme che fanno la fila allo sportello. Continuare a sostenere il progetto AURORA per donne che hanno subito violenza offrendo alle stesse la possibilità di un periodo di lavoro nei cantieri comunali per l’occupazione. Sul modello di altri comuni italiani, istituire il punto di ascolto per uomini che protagonisti di atti di violenza. Per superare le criticità determinate dai radicati stereotipi di genere, di orientamento sessuale ed etnico, in accordo con le scuole primarie, s’incoraggerà l’utilizzo del linguaggio di genere e si darà impulso a percorsi di educazione all’affettività e al rispetto delle diversità etniche e culturali. Diritti e Dignità: Sassari città dei diritti e transnazionale: l’amministrazione comunale darà vita all’osservatorio permanente per la pace e i diritti. Un progetto da costruire insieme all’Università e alle numerose associazioni cittadine con lo scopo di allargare lo sguardo oltremare in particolare verso il Mediterraneo. C’impegneremo ad attenuare la fase di marginalizzazione a cui, per cause diverse e loro malgrado, sono sottoposte molte persone, restituendo loro opportunità di riscatto e di dignità sociale. La creazione di una fitta rete di collaborazione tra imprese, associazioni e Regione Sardegna avrà lo scopo di inserire nel mondo del lavoro o nei progetti di servizio civile anche le persone sottoposte a restrizione della libertà personale, in grave situazione di disagio economico e minori in difficoltà. Risposte ai bisogni delle persone: l’obiettivo è fornire o facilitare servizi, sussidi, intervenendo anche sulle imposte locali, necessari per una convivenza civile, giusta, solidale con consultori, asili nido e mense anche aziendali; case protette; residenzialità agevolata anche con la riqualificazione del patrimonio esistente, demolendo quello fatiscente, senza continuare a consumare il territorio; creare una rete che consenta di scambiare esperienze,
3- Nurra ed Agro: polmoni verdi della città più agricola della Sardegna, un patrimonio rurale che dovrà integrarsi con quello culturale, costiero e cittadino al fine di ampliare l’offerta turistica complessiva del territorio. Sassari favorirà lo sviluppo dei centri commerciali e artigianali naturali a partire dal proprio centro storico con lo scopo di valorizzare i prodotti locali e la filiera corta. Sotto questo profilo sosterrà la creazione di gruppi di acquisto solidali e di nuovi mercati rionali per accorciare la filiera e contrastare l’elevato costo della spesa alimentare. Attraverso la cooperazione delle imprese del territorio, con una attenta pianificazione territoriale, sarà anche possibile valorizzare la vocazione agricola della Nurra con l’obiettivo di aumentare le produzioni locali, il consumo di prodotti biologici e a Km 0. Sulla produzione di Cardo per la Chimica Verde, vogliamo vederci chiaro, non escludiamo la possibilità della coltivazione di questa o altre specie, ma piuttosto desideriamo massimizzare il fabbisogno lavorativo ai fini della piena occupazione. Io immagino la Nurra coltivata per approvigionare la popolazione di alimenti e per la produzione, non già di massa vegetale tal quale ( lo si può fare nelle pianure francesi o tedesche ) ma piuttosto immagino grandi produzioni di sementi ( prodotto ad altissimo valore aggiunto) di specie che producono materie prime per il ciclo industriale.
4- Città dei bambini e dei giovani, una città costruita sulla coesione sociale.
Sassari vive un momento difficile anche dal punto di vista sociale. La crisi accentua i fenomeni di povertà, i giovani sono spesso estranei alla vita sociale, le famiglie non ricevono supporti sempre adeguati, gli anziani si trovano nella singolare e difficile condizione di dover sostenere il peso di generazioni più giovani inoccupate oppure in una condizione d’indigenza ed abbandono. Le politiche sociali devono recuperare la capacità di attrarre risorse attraverso nuovi strumenti e nuove istituzioni ad elevato contenuto di coesione e capitale sociale (Fondazioni e cooperative di comunità, ricorso ai fondi strutturali) e tornare a guardare con particolare attenzione al futuro della città: giovani, bambini e bambine, famiglie, senza tralasciare il sostegno alle generazioni più anziane. Tutto questo evitando la creazione di assistenzialismo, ponendo sempre e comunque le condizioni per l’autonomia e l’autodeterminazione delle persone.
Sassari ha bisogno di attivare un percorso di ascolto e di avvicinamento del mondo giovanile mediante progetti che coinvolgano le nostre eccellenze rappresentate dal Conservatorio di Musica, dall’Accademia di Belle Arti e dal Liceo Artistico in collaborazione con la nostra storica Università e gli istituti scolastici. E’ necessario inoltre programmare eventi che coinvolgano i giovanissimi, co-progettandoli con essi, per offrire loro occasioni di attivismo civico e per favorire progetti di inserimento nel mondo del lavoro specifico artistico/culturale. Sassari deve essere sempre più a misura di giovani: vediamo i ragazzi appassionati di skateboard “ammassati” all’emiciclo Garibaldi. La visione, più che senso positivo di aggregazione in un punto centrale della città, può dare il senso di un “adagiarsi” passivo, di un appello non dichiarato che dice: ci arrangiamo qua, in mancanza di uno spazio davvero animato e pulsante. Maggiore attenzione metteremo a questa generazione giovanile, in particolare di adolescenti, in rapporto al disagio educativo e nel legame difficile tra generazioni e famiglie. Una città può essere allegra solo se animata da segnali e”politiche” sensibili che non lascino indietro nessuna generazione. Sassari è una media città che manifesta anch’essa disagi da “dispersione metropolitana”
5- Città del lavoro creato dalla sinergia delle imprese con il Comune ,la Regione, lo Stato e l’UE secondo una multi-level-governance in cui i poteri sono mediati a diversi livelli attraverso processi di concertazione caratterizzati dal principio di sussidiarietà. Dopo un periodo di crisi del modello di sviluppo fondato sulla chimica di base, i trasferimenti pubblici, l’edilizia ed il commercio, Sassari guarda avanti e vuole riprendere la strada dello sviluppo economico, contrastando i fattori di arretramento ed ampliando il proprio orizzonte verso nuove e innovative forme di crescita nel rispetto dell’ambiente e della qualità della vita. Il Comune di Sassari deve avere un ruolo guida nel territorio nell’affrontare i nuovi traguardi sul fronte della tutela ambientale, ospitiamo un parco nazionale: l’Asinara, che deve essere sentito patrimonio di una area vasta. Per promuovere l’occupazione, l’amministrazione comunale potrà continuare ad utilizzare, “come ho fatto in qualità di assessore alle finanze”, diversi strumenti: agevolazioni fiscali sui tributi locali (Tares, etc…) alle aziende del centro storico che prevedono un ampliamento o intervento innovativo dell’attività produttiva con conseguente incremento dell’occupazione, con particolari tipologie di persone, ( assunzioni finalizzate a favorire il reinserimento al lavoro di giovani, donne e ultraquarantenni, collegati ad un sussidio economico, o per l’inclusione degli emigrati di rientro. Creazione di un Fondo di solidarietà comunale per l’occupazione. Valutando l’impatto di una possibile zona franca urbana, anche nei quartieri perferici, oggi classificati dormitorio.
6- Tutelare il diritto all’accesso all’informazione, alla cultura ( biblioteche aperte fino alle 22,oo ), alla scuola ( scuole aperte tutto il giorno) ed allo sport ( campi all’aperto con libero accesso). Adotteremo sistemi di Debat Public: Il Dibattito Pubblico che è una modalità di partecipazione dei cittadini su questioni rilevanti del territorio in cui vivono (ambientali, sociali, economiche) che prende ispirazione dall´esperienza francese. La procedura si baserà, in primo luogo, su una piena e trasparente informazione circa le caratteristiche dell’intervento che s’intende realizzare e quindi sull’espressione dei soggetti interessati, sia come singoli che come gruppi organizzati.
Il processo di definizione delle politiche pubbliche, cioè della messa a punto di risposte a problemi percepiti come pubblici sarà la costante del nostro carattere di apertura ai cittadini, rintracciabile in tre caratteristiche: trasparenza (i cittadini ricevono le informazioni e il processo è esposto al controllo pubblico), accessibilità (qualsiasi persona può facilmente entrare in contatto con l’attività progettuale) e ricettività (la politiche e i progetti sono in grado di incrementarsi con il contributo dei cittadini e non chiuse in schemi predeterminati). Il carattere di inclusività che adotteremo denoterà lo sforzo di comprendere la più ampia varietà di voci nel processo decisionale. Cercheremo di creare “parità di condizioni” in termini di accesso all’informazione, consultazione o partecipazione pubblica. Non si tratta però di limitarsi ad “aprire la porta” ai settori della società civile più organizzati e che hanno già accesso ai decision-makers; la vera sfida è rintracciare e coinvolgere segmenti sociali distanti, deboli e meno rappresentati. Se si ragiona in termini di equità aprirsi vuol dire ottenere la più ampia gamma di punti di vista, al di là dei “soliti noti”. Definire questioni di pubblico interesse richiede infatti che tutte le voci rilevanti abbiamo una reale possibilità di ascolto.
7-Rifiuti: Il comune di Sassari deve intervenire in modo deciso sul capitolo rifiuti con piani tariffari differenziati e premianti i cittadini e le imprese virtuose per cui :
• Chi riduce la produzione dei rifiuti deve pagare di meno
• Chi differenzia di più deve essere premiato o in termini di tariffe o con sgravi fiscali
Il comune, ed i cittadini più sensibili, attraverso campagne di educazione e sensibilizzazione deve favorire la lotta agli sprechi e la cultura del riciclo. Favorire nuovi stili di vita, promuovere campagne mirate ad azioni di solidarietà fra cittadini come per esempio l”ecoscambio” rivolto a dare nuova vita ai rifiuti ingombranti. Il comune solleciterà forme di autogestione della raccolta da parte dei cittadini – in particolare in condizioni economiche disagiate – anche sostenendo con piccoli contributi cooperative di comunità che si occupino della gestione dei rifiuti.
8- Trasparenza della pubblica amministrazione. Con la rendicontazione delle attività risponderemo al bisogno di generare valore per la nostra comunità di riferimento, comunicando alla collettività azioni realizzate e gli effetti prodotti. Parliamo in tal modo di rendicontazione economica quando si tratta di “rendere conto” in maniera precisa delle somme impiegate e di rendicontazione sociale quando si “racconta” cosa si è fatto per affrontare un problema. Con la mia esperienza di Assessore al Bilancio, atraverso la quale abbiamo ottenuto nel 2012 l’Oscar di Bilancio, abbiamo lavorato per dare senso alle risorse impiegate in funzione di un risultato socialmente significativo: salute, educazione, sviluppo, sicurezza o altro ancora.
La diffusione del concetto di accountability chiamerà sempre più in causa un’attribuzione di responsabilità a quella varietà di soggetti che agiscono nell’ambito dei sistemi di welfare (educazione, sanità, istruzione), siano essi pubblici (comuni, aziende sanitarie, scuole) che privati (cooperative, associazioni). Le potenzialità della rendicontazione stanno nella sua capacità di alimentare altre dimensioni relazionali, fra cui quella fondamentale della fiducia. Documentare e rendere visibile l’intervento che è stato realizzato e i risultati che si sono raggiunti implica che il soggetto destinatario sia incluso nel processo decisionale conseguente. Uno dei maggiori problemi delle moderne democrazie è che la maggior parte degli elettori non è informata e rimane quindi ignorante rispetto alle decisioni fondamentali. Coltivare partecipazione significa investire in un’idea espansiva della cittadinanza, consentendo di dilatare la sfera d’influenza dentro la quale le persone possono operare scelte informate e consapevoli.
9- Città della ricerca, della sperimentazione e dell’eccellenza universitaria che sa guardare all’Europa ed al Mediterraneo. La nuova stagione dei fondi strutturali europei 2014-2020 sarà l’occasione per promuovere la nascita e lo sviluppo di nuove imprese. Occorre valorizzare anche le eccellenze della produzione artistica e artigianale dell’Isola, abbiamo una “vetrina” delle migliori produzioni dell’artigianato artistico contemporaneo della Sardegna, il padiglione Tavolara del quale chiediamo alla Regione la responsabilità della gestione per curare, per contratto, la produzione, la distribuzione, la promozione e la vendita in sinergia con il sistema delle imprese isolane. In questa prospettiva, Sassari che già ospita un incubatore di imprese innovative dovrebbe diventare il centro attorno al quale ruotano la promozione e la commercializzazione delle produzioni di eccellenza non solo dell’artigianato artistico tradizionale della Sardegna, rigorosamente selezionate e proposte alla vendita. Sassari assumerebbe così un’attrattività che le consentirebbe di “vendere” gli altri prodotti di eccellenza sul piano culturale (gallerie del Carmelo, del Masedu, del Canopoleno e del Museo Sanna per citarne alcuni ) i quali appaiono al grande pubblico isolano ed internazionale sostanzialmente sconosciuti e privi, quindi, di valore.
10- ll patrimonio storico-culturale deve essere considerato come volano per l’economia turistica: Sassari si doterà di percorsi turistici dinamici per favorire la visita di tutto il nostro patrimonio storico e archeologico facilitando gli accessi ai siti, ampliando gli orari e i giorni di apertura e coinvolgendo le associazioni di settore e le aziende di trasporto pubblico e privato. Creeremo inoltre più punti di informazione turistico-culturale dislocati nei punti strategici di flusso. Lavoreremo alla valorizzazione della cultura identitaria sassarese supportando le nostre corali, i gruppi di tradizione. Promuoveremo il rispetto delle differenti culture mediante percorsi-progetto da attuarsi tramite associazioni specializzate nell’integrazione e nel dialogo interculturale. Occorre bilanciare meglio la politica dei “grandi eventi” con la promozione degli artisti locali, facendo emergere piccoli e medi operatori culturali per metterli in grado di crescere, creare innovazione e favorire relazioni con realtà attive a livello nazionale ed internazionale. E’ necessario procedere ad una distribuzione equa delle risorse economiche comunali lungo tutto il corso dell’anno, evitando sovrapposizioni mediante calendarizzazione degli eventi e con il coinvolgimento dei comitati di quartiere nella programmazione delle attività per tutto il territorio: dal centro storico alle periferie e alle borgate troppo spesso marginalizzate. E’ prioritario avviare il recupero del carcere di San Sebastiano con progetti condivisi e non impositivi attraverso l’utilizzo dei fondi strutturali dell’UE. E’ indispensabile permettere la realizzazione di un cinema multisala a condizione che sia ubicato al centro della città. Sassari ha bisogno di un piano strategico per la cultura che la proietti in una dimensione nazionale ed europea, un piano da costruire insieme, con un serio percorso metodologico, affiancando le tante professionalità locali con testimonianze e buone pratiche nazionali ed internazionali
11- Mobilità sostenibile: il comune di Sassari dovrà intervenire sul traffico e sulla viabilità e migliorando la qualità del trasporto pubblico. Dobbiamo studiare percorsi che alla velocità costante di 20 km orari consentano di percorrere 3 km in 10 minuti, da via Pirandello a piazza conte di Moriana.
• Attuazione del piano del traffico che incentivi il trasporto urbano ecologico
• Trasporti a misura di tutti i cittadini con maggior numero di autobus adatti anche alle persone con ridotta mobilità e disabilità, incremento delle aree pedonali, delle piste ciclabili e dei percorsi salute.
12- Pianificazione urbanistica.La recente dichiarazione di conformità subordinata del PUC evidenzia la difficoltà normativa che si affronta nel rendere coerente un PUC con il Piano Paesistico Regionale. Questo dato era già emerso nel riscontro dei pochissimi PUC che sono stati adeguati al PPR. A questa difficoltà di sommano le complessità urbanistiche, di sviluppo di equità ecc. che un comune vasto e articolato come Sassari presenta.
Secondo me occorre prendere atto di questa complessità e con scelte conseguenti puntare su un percorso condiviso con la Regione che abbia come risultato:
- attuare in tempi brevissimi il PUC con un task-force Comune-RAS che in 6 mesi dia a Sassari uno strumento di sviluppo atteso ormai da troppo tempo. Questa attuazione passerà attraverso i necessari passi che la Regione impone ed è fondamentale che la Regione stessa prenda atto della complessità normativa creatasi e possa sviluppare ancora una collaborazione fattiva.
- Semplificare, per quanto possibile, l’attuazione del PUC in modo che queste complessità non si riversino negativamente sull’applicazione dello strumento urbanistico, altrimenti non avremo fatto passi avanti se ci trovassimo con un piano di difficile attuazione. Il peso per gli operatori e per i cittadini sarebbe altissimo ed il rilancio delle attività legate all’edilizia non ci sarebbe come invece da tutti auspicato.
Si tratterà in seguito di difendere, anche con successivi interventi, tutte le proposte del piano, i principi di equità distributiva e di perequazione e le idee forti dell’assetto urbanistico; cioè: asse parco, il sistema delle valli ed il parco lineare, il centro direzionale, il recupero dei vuoti urbani, il ruolo del centro storico ed il sistema delle relazioni di area vasta. Anche perché su queste risposte contenute nel piano si trova un altro elemento essenziale, cioè il consenso al piano che va oltre gli steccati politici.