Sassari: San Sebastiano, una morte in carcere, un sequestro di persona
E’ il 18 novembre 2007 quanto Marco Erittu, 40 anni, viene trovato morto all interno di una cella di isolamento nel carcere di San Sebastiano di Sassari. Dall’ autopsia viene confermata la morte per asfissia provocata da impiccagione. Le cronache del tempo riportano che qualche giorno prima il detenuto «avrebbe scritto ai giudici sostenendo di temere per la propria vita». Non era la prima volta che di quel cupo carcere al centro della bella Sassari si scrivevano pagine “nere”, cosi come quella di Erittu non è stata l’ultima morte celata dietro le sbarre. Anni di indagini ed osservazioni hanno finalmente dato il loro frutto e così alle prime luci dell’alba sono scattate delle manette. Infatti sono state tratte in arresto 3 persone, due detenuti ed un agente penitenziario, con l’accusa di concorso in omicidio. Secondo gli investigatori, l’agente avrebbe lasciato la porta della cella aperta, consentendo a due detenuti di entrare e soffocare Erittu con una busta di plastica avvolta intorno al capo. La cella era stata quindi richiusa e la morte di Erittu era stata classificata come suicidio. La Procura Distrettuale Antimafia di Cagliari ha da poco riaperto l’inchiesta perchè insospettita da alcune “voci”. Secondo quanto si legge online il movente sarebbe l’eliminazione di quello che sarebbe potuto diventare un testimone scomodo su vicende legati a sequestri di persona negli anni ’80. La morte di Erittu infatti, secondo le indagini potrebbe essere legata alla scomparsa di Giuseppe Sechi, avvenimento a sua volta legato al sequestro di Paoletto Erittu. Giuseppe Sechi è scomparso da Ossi (Sassari) il 22 marzo del 1994. Quel giorno ha trascorso l’intera giornata a Sorso (Sassari) a casa dei genitori della fidanzata, aiutando il padre di lei in alcuni lavori di ristrutturazione. Di Sechi l’Anonima Sequestri voleva solo l’orecchio che doveva essere usato per le richieste di riscatto del sequestro Ruju.
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