Satan's Angel al Micca Club, Roma
In occasione della sua attesissima esibizione italiana in programma venerdì 24 febbraio al Micca Club di Roma (serata alla quale prenderanno parte anche Bettie Blackheart, Dixie Ramone, Giuditta Sin, Sophie D’Ishtar e Vampfire), incontriamo un personaggio unico e straordinario dell’età d’oro del burlesque.
Signore e signori, in esclusiva per Burlesque.it, Satan’s Angel!
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Innanzitutto, grazie per aver accettato questa intervista.
Sappiamo che il tuo primo incontro con lo striptese fu durante una serata con le colleghe di lavoro. Un’esperienza che è diventata il primo passo per una carriera straordinaria. Come andò esattamente?
Cominciamo col dire che è stata la House of Charm di San Fancisco a darmi le prime basi di danza, negli anni delle superiori; infatti ho iniziato a ballare nel ’61. Lì non solo ti insegnavano come essere una signora, ma dovevi anche imparare ballare un po’ tutto, compresa la danza classica e il tip-tap. E io ero brava a farlo. Non mi avrà aiutata a trovare un marito ricco, ma mi ha fatto avere un buon lavoro.
Un giorno, una delle altre segretarie dell’ufficio dove lavoravo mi disse che c’era un concorso di spogliarello amatoriale a North Beach (una zona di San Francisco in cui c’erano strip club, go-go e discoteche). Mi chiese se volevo andarci con lei e le altre e io risposi “certo perché no”! Ora, dovete capire che eravamo tutte minorenni. Così siamo andate a casa, ci siamo cotonate i capelli, ci siamo bistrate gli occhi come Liz Taylor in Cleopatra, abbiamo indossato i vestiti da cocktail in chiffon delle nostre madri e, con un pacchetto di sigarette e dei documenti falsi, siamo andate nel locale!
Siamo entrate dritte dalla la porta principale, pavoneggiandoci un po’. Il presentatore è salito sul palco e ha chiesto alle donne tra il pubblico se volevano venire a ballare una canzone. E se avessero vinto il contest, si sarebbero beccate $ 100,00! E tutto ciò che avrebbero dovuto fare era solo spogliarsi! Considerate che i collant non erano ancora stati inventati… Così pensai che questo era il tipo di lavoro di cui avrebbero dovuto parlarci al career day, alle superiori! Questo era il tipo di matematica che capivo bene!
Tornai a casa quella sera e feci subito pratica prendendo il mio vestito più sexy, e poi la notte seguente tornai al club, mi esibii e vinsi! E continuai a vincere in tutti i club che organizzavano gare amatoriali! Poi, una notte, il proprietario di un night club mi assunse a tempo pieno. È così che ho davvero cominciato, ero una performer che girava cinque tassel “regolari” (tette, ombelico, e ogni “guancia” del mio posteriore). Il lavoro era duro, facevamo circa otto spettacoli a notte. Ho incontrato Bebe Hughes, la donna che aveva fatto i costumi per tutte le performer; mi ha chiamata e mi ha convinta a diventare una exotic dancer. Infatti mi spiegò che potevo guadagnare tre volte quello che ero abituato a fare come performer, ma lavorando meno. Così sono diventata exotic dancer.
La tua famiglia come reagì a questa tua scelta?
Tra gli anni ’50 e i ’60, le donne NON potevano scegliere molto di ciò che volevano fare da grandi. Madre/casalinga, commessa, operaia in fabbrica. Il movimento hippy stava appena cominciando: fate l’amore non la guerra, bruciate i reggiseni, pace, libertà di scelta. Tutto il mondo stava cambiando. Ma io ancora non sapevo se volevo andare al college o meno. Il problema era che io non potevo permettermelo, tantomeno i miei genitori. Così, quando ebbi questa opportunità, la presi al volo! Mia madre apprese che facevo la ballerina quando la vicina andò da lei dicendo “questa sul giornale sembra proprio tua figlia”! Beh, la mamma non era felice, ma cosa poteva fare? Stavo conto mio, ma lei mi ha sempre sostenuto. Il burlesque per me non aveva niente a che fare con l’emancipazione delle donne, era tutto una questione di soldi. Avevo 25 anni, due lavori, una casa di proprietà, un sacco di soldi in banca, una nuova Cadillac ogni anno. Tutte cose che non avrei mai avuto se fossi rimasta al mio vecchio lavoro a 99,00 dollari a settimana! Triste a dirsi, ma era solo una questione di soldi.
Verso la metà degli anni ’60 creasti il numero per cui sei maggiormente conosciuta.Ricordo il mio primo locale in cui ho lavorato come exotic dancer. Era sera, ero finita nel camerino del night club Moulin Rouge di North Beach. Alla fine della stanza vidi una donna che mi sembrava più anziana delle altre. Sarà stata della fine degli anni ’30 ai primi anni ’40. Pensai “tesoro, stai invecchiando, devi andare in pensione”! Ora rido, che ne ho 66 e ballo ancora! Chi se lo sarebbe immaginato! Comunque, quella donna stava fumando come una ciminiera, e beva qualcosa on the rocks. Mi chiese come mi chiamavo e io le dissi il mio vero nome. Ma quando volle sapere qualcosa sul mio numero e io le risposi che facevo il tassel twirling, urlò “oh noooooo! Non un’altra tassel twirler“! Un po’ turbata dalla sua reazione, aggiunsi che facevo girare cinque tassel sparsi per il corpo. Mi disse “beh, è già qualcosa, ma alla fine anche le altre sapranno farlo, e tuo numero non sarà più il più bello e originale. Devi avere un gimmick!” In quel momento mi arrabbiai parecchio e le gridai “cosa vuoi che faccia? Devo darmi fuoco alle tette?” E lei “ecco, ora hai un gimmick”! Così cominciai con le ta ta flambé! (ta ta è uno dei tanti termini slang per indicare i seni, ndA). Più di 25.000 volte e da oltre 40 anni …
E il tuo rapporto con Tura Satana?
Tura e io eravamo grandi amiche. Entrambe facevamo il tassel twirl. Al tempo, tra le due, lei era più comica, mentre io ero un po‘ più seria, anche se è difficile da credere. Ci conoscevamo da quando eravamo ragazze. Non abbiamo mai lavorato negli stessi luoghi, perché le era già una star. Avrebbe potuto fare anche lei il numero con i tassel infuocati, ma preferì di no. Del resto era difficile trovare un club che permetteva il fuoco sul palco. Io, se non potevo fare il mio numero, andavo altrove. Poi Tura si è focalizzata sui film, diventando molto famosa. Ora lei è morta e probabilmente fa burlesque in cielo. Le ho voluto bene e mi manca! Oh! Le storie che potremmo raccontare…
Satan's Angel (Ph. Roxi D'Lite http://www.roxidlite.com/)
Negli stessi anni eri anche la cantante e bassista di una rock band composta esclusivamente da ragazze in topless: qualcosa che era completamente nuovo, in quei tempi!
Sì! Io ero la leader della band leader della band femminile The Hummingbirds! Era la seconda band di Ray Floyd, musicista professionista di alto livello. La prima band fu The Ladybirds. Dopo il successo locale, andarono in tour in tutto il mondo! Comunque, la nostra era una band di ragazze in topless! Era molto difficile per me a suonare il basso con questa settima che spuntava dal mio corpo! Quando la band si sciolse, la maggior parte delle ragazze divenne leader di una propria band o cantante. E questo è quello che ho fatto io, ho cantato. Ho viaggiato per tutti gli Stati Uniti con la mia blues rock jazz band. Ero conosciuta come Cece Walker! Ma si guadagnava poco. E così, alla fine, sono tornata al burlesque! Ci sono pochissime foto delle Hummingbirds, perché il posto dove suonavamo era troppo povero per permettersi dei nuovi volantini, così usava quelli di altre band! Ma ne ho messa da parte qualcuna, e ho persino alcune registrazioni!
E poi, il tour USO in Vietnam con Bob Hope, a sostegno delle truppe americane. Cosa ricordi di quell’esperienza?
Effettivamente seguii il tour di Bob Hope in Vietnam. Insomma, è stato sempre detto che ero nel suo tour, ma in realtà… no! Io e le altre performer salivamo sul palco dopo di lui, ma non eravamo parte del suo spettacolo. Ma ai ragazzi non importava nulla: eravamo ballerine, e questo è tutto ciò che importava! E noi eravamo lì per far dimenticare loro quella guerra in cui non avremmo mai dovuto essere coinvolti! Era il nostro dovere di patriote!
Questa è la verità, anche se suona favoloso dire che io ero lì! La storia iniziò quando stavo lavorando alle Hawaii allo Hubba Hubba Club. Una sera, alcuni uomini di servizio vennero da me e si complimentarono per il mio show, dicendo che ero il tipo di ballerina che sarebbe piaciuta a Bob Hope. Più tardi, uno degli uomini – che era il capo dello staff di animazione – tornò e mi chiese se mi fosse interessato entrare nel tour degli show in Vietnam. Beh, dopo essermi ripresa (e non credendo veramente a quello che aveva detto), gli risposi di sì! Lui mi spiegò che avrebbero pensato a tutto i responsabili. Il giorno dopo, Jack, il proprietario dello Hubba Hubba, mi chiamò la mattina presto per chiedermi
“Quanti ci metti per prepararti?”
“Prepararmi per cosa?”
“Per il Vietnam!”
“Beh, un giorno o due”
“No, tesoro, provaci in un’ora!”
“Ma Jack, e tutte le cose che faccio qui? E le date?”
“Non preoccuparti, sarò ancora qui al tuo ritorno, mi occuperò io di tutto”.
Così chiamai Sol Goodmen, il mio agente, che mi confermò tutto e mi augurò buon divertimento. Buttai tutto in valigia, presi il passaporto e mi fiondai all’aeroporto. Sull’aereo mi diedero un po’ di informazioni sullo show. Mi dissero che una delle ragazze aveva avuto una brutta dissenteria a causa di un tipo di insetto che striscia sotto le unghie dei piedi (o qualcosa del genere) e poi depone delle uova che entrano nella circolazione sanguigna e… Oh poveretta! Era in convalescenza a Tokyo. E io ero la sua sostituta. Su prospettava un impegno di due settimane. Bene! Quando aprirono il portellone dell’aereo, sentì praticamente uno schiaffo in faccia: era il caldo, un caldo umido incredibile, più caldo dell’inferno. Mi resi conto di essere nei guai! E così iniziò la mia avventura in Vietnam… che ovviamente dovrete leggere quando uscirà la mia autobiografia, intorno a Natale del 2012!
Il tuo ritorno sul palco, in uno spettacolo burlesque, è datato 2003. Era il Tease-O-Rama a San Francisco. Come ti sei sentita, dopo diversi anni?
Oh! Mi ricordo benissimo la mia prima volta sul palco per il Tease-O-Rama! Erano anni che non ballavo, ma salii sul palco come non avessi mai smesso. Il pubblico applaudì, mi acclamò e io piansi. Non avevo mai sentito tanto affetto in tutta la mia carriera. Ero sbalordita! E succede ancora, sempre, ovunque io mi esibisca. Ma ora ho quasi settant’anni e non sono così felice! Il mio corpo mi sta abbandonando rapidamente. Non sto invecchiando con grazia! Ed essendo tutta naturale, è anche peggio! Ah ah! Eppure tutto questo non sembra disturbare le mie colleghe o i miei fan. Mi amano comunque! Probabilmente non mi vedono proprio come una nonna, il che mi aiuta a farmi sentire giovane nello spirito! Sono sempre stata un bravo ballerino, l’età mi ha rallentato giusto un po’. Ma faccio ancora lo shimmy and shake! Quando lascio il palco… ti rendi conto che Satan’s Angels è stata lì!
Hai trascorso una vita di esperienze incredibili, sia umana e artistica. Esperienze che uniti nello spettacolo Have Tassels, Will Travel, scritto da Terry Earp.
Nel 1997, per due anni consecutivi, misi su un mio spettacolo burlesque a Mesa, in Arizona, lavorai con Pyrrah Sutra e il suo show Scandalesque e feci anche degli spettacoli a Phoenix. Terry Earp fu la donna che portò nel mondo dei grandi festival. Lei è una importante drammaturga, autrice e attrice. Al tempo stava scrivendo una commedia, e mi chiese di collaborare con lei. Iniziò a prendere appunti sulle mie storie, poi mi disse: “Vado a scrivere una commedia sulla tua vita”. E lo fece. Così, ora interpreto una versione breve del suo testo faccio la narratrice. Se non fosse stato per lei e per il suo amore per me e le mie storie… probabilmente non avreste nemmeno saputo chi fossi! Grazie, Terry, ti voglio bene! Hai tenuto questa vecchia leggenda viva e vegeta, con l’amore degli amanti del burlesque in tutto il mondo! Mi inchino a tutti voi, umilmente, per questo onore
A proposito di esperienze:. C’è un film-documentario dedicato a te, Satan’s Angel, Queen of the Fire Tassels. Sappiamo che è in post-produzione. Quando sarà distribuito?
Stiamo per programmare il film nei festival cinematografici di tutto il mondo! Resta solo da aspettare. Questo vi dirà tutto quello che non troverete nel mio libro, è molto molto personale! Dalla nascita a oggi. Mi si vedrà piangere, ridere, scoprirete le cose mi piacciono. Come andare a pesca! Non posso fare a meno di ridere, mentre lo dico! E scoprirete anche perché Satan’s Angel non andrà all’inferno, ma in paradiso. Sì, perché credo in Dio! Si tratta di un documentario un po’ folle e diverso dal solito, che spero vi piacerà. La data di uscita non è ancora certa, ma comunque presto! Siate pazienti, miei.
E per quanto riguarda l’autobiografia a cui accennavi?
Spero di avere il mio libro pronto per il Natale del 2012. Lì non parlo di me, di come sono cresciuta, o di tutte queste cose un po’ deprimenti. L’argomento sono tutte le cose pazze che mi sono successe nella mia vita, nel burlesque. Ma sappiate questo – e non lo dirò a tutti – sarà un libro divertente e che vi farà urlare. Ci saranno tonnellate di ritagli di giornale, link, foto, contratti, nessuna immagine photoshoppata, tutto per dimostrare che sono stata una vera, grande performer acclamata in tutto il mondo! Ultimamente ho lavorato così tanto che non è stato facile tornare al libro. Ma ora avrò tempo per farlo. Quest’anno produrrò il primo Philadelphia Burlesque Pageant con Lulu Black e Ecret Productions. Inoltre ho aprirà la mia boutique glamour e una scuola di danza, sempre a Philadelphia. Per questo fatico a tornare al libro, ma ci sto lavorando!
Da qualche anno, il neo-burlesque è arrivato anche in Italia. Ora, nel nostro paese, ci sono diverse aspiranti performer. Molte di loro saranno sicuramente felici di ricevere qualche consiglio da te!
Anche se il burlesque sarà sempre qui – lo dico a tutte le signore – tenetevi comunque stretto il lavoro che fate di giorno o tornate a scuola. Non diventate come questa vecchia in pensione. Anche se sicuramente ci saranno molte donne in grado di tenere in vita quest’arte. che tho donna ci sono molti che ne salvaguardi la crescita e forte. Lo stile di un tempo è tutt’ora apprezzato da molte exotic dancer in tutto il mondo. Può non essere lo stesso di ieri, ma ci sono molti produttori, là fuori, che uniscono il vecchio e il nuovo, altri semplicemente preferiscono le vecchie abitudini, mentre alcuni guardano parecchio lontano. Per come lo conosco io, il burlesque ci sarà ancora per molto tempo, anche quando io me ne sarò andata. Come tutte le cose vintage, è amato dappertutto. E io spero di aver fatto la mia parte per tener vivo anche oggi il burlesque di ieri!
E così con calda gratitudine e ardente amore, ancora una volta, grazie a tutti!
Official Satan’s Angel Trailer from Joshua Dragotta on Vimeo.