Una passeggiata in auto con suo padre e sua madre si trasforma per la giovane Catherine Yorke nell’inizio di un incubo senza fine.
I tre sono in viaggio per raggiungere la casa di Alexander Yorke, fratello del padre di Catherine, quando improvvisamente proprio davanti alla depandance della casa di Alexander il padre della ragazza, colto da un’improvviso mal di testa perde il controllo dell’auto che si schianta contro un albero.
Nell’impatto muore la madre della ragazza, che scende dall’auto proprio mentre sta arrivando suo zio Alexander; improvvisamente l’auto esplode uccidendo anche il padre della ragazza.
Accolta dalla famiglia Yorke, Catherine in preda allo shock impiega qualche giorno a riprendersi consolata dal cugino Stephen.
Quest’ultimo lo abbiamo visto all’inizio del film tentare di usare violenza su una ragazza, che gli ha resistito e che lui ha ucciso brutalmente a pugnalate.
Catherine sembra in possesso di facoltà medianiche e da quel momento sembra rivivere frammenti di un passato lontano; mentre passeggia nel bosco vede una ragazza marchiata con il fuoco da un prete e da due aguzzini che la frustano selvaggiamente. La ragazza che Catherine ha visto è una sua antenata, Camilla Yorke la cui tomba è nel bosco, nascosta tra la vegetazione.
… marchiata con il segno della croce…
… e condannata da un prete al rogo.
Ben presto Catherine si rende conto che la casa di suo zio racchiude qualche segreto innominabile.
Alexander infatti è a capo di una setta satanica che sta cercando di far tornare in vita proprio Camilla Yorke, bruciata come strega con validi motivi; durante le sue visioni Catherine ha visto infatti il supplizio della donna, che invitata dal prete a pentirsi per tutta risposta ha sputato sul crocefisso.
Sia lo zio che il cugino sono quindi cultori e adoratori di Satana.
La vittima predestinata per il ritorno della strega Camilla è quindi Catherine, che però scopre quel che accade e fugge dalla casa.
Ma durante la fuga viene soccorsa da un uomo, che la convince che tutto ciò che sta vedendo in realtà è frutto della fantasia.
Tornata alla villa dello zio, trova quest’ultimo tranquillamente seduto, mentre nella casa tutto sembra ordinato.
Ma Catherine scopre anche che suo cugino Stephen è morto…
Satan’ slave è un horror britannico uscito nelle sale inglesi nel 1976, ma non in quelle italiane.
Diretto da Norman J. Warren, regista londinese, è un onesto prodotto senza grosse pretese, low budget e caratterizzato principalmente da una cospicua presenza di scene di nudo ( ma senza amplessi o erotismo diffuso) e da sequenze blandamente splatter.
Sceneggiato da David McGillivray, il film non ha alcun merito particolare, per cui resta un vero mistero l’alone da cult che si è creato attorno ad esso.
Una delle ragioni potrebbe essere la riscoperta di Warren come regista, sopratutto dopo il successo di Inseminoid così come hanno sicuramente giocato le loro carte i due fattori segnalati precedentemente, ovvero la presenza di diversi nudi femminili, abbastanza inconsueti negli horror d’oltremanica e le scene splatter.
Che tuttavia sono abbastanza ingenue e comunque ampiamente sorpassate da film italiani sia horror che thriller antecedenti all’uscita del film di Warren.
La trama è abbastanza elementare.
Un sacrificio umano nella villa di Alexander Yorke
Dopo pochi minuti il regista scopre le sue carte, mostrandoci dapprima un sacrificio satanico, con tanto di caprone e ragazza nuda a fare da vittima e subito dopo facendoci assistere all’omicidio di una giovane uccisa a coltellate da uno sconosciuto che resterà tale solo per pochi minuti.
Ritroviamo infatti il giovane nei panni del cugino della protagonista del film, Catherine, così come capiamo subito che l’ispiratore della vicenda nonchè capo della setta è lo zio Alexander.
Trama quindi abbastanza banale ed esile, che però tutto sommato riesce ad incuriosire anche se la prima mezzora del film è troppo lenta e senza accadimenti di rilievo fatto salvo l’incidente mortale.
Warren mostra comunque una discreta padronanza della MDP, buone capacità di regia ed è assecondato da un cast di comprimari che si guadagnano la sufficienza.
… la morte di suo cugino Stephen
Non c’è di certo da gridare al miracolo, ma tenendo conto che stiamo parlando di un B movie bisogna accontentarsi.
Satan’s slave, come accenavo all’inizio, non è mai stato editato in italiano, per cui coloro che volessero visionarlo dovranno accontentarsi di qualche riduzione in Divx o riversaggio da VHS; i sottotitoli che ho trovato io sono abbastanza confusi, per cui alcuni dialoghi appaiono surreali mentre nella realtà sono lineari. Chiunque sia in grado di ascoltarlo in lingua originale farà bene a scansare i sottotitoli come la peste.
Conosciuto anche come Evil Heritage.
Satan’s Slave.Un film di Norman J. Warren. Con Michael Gough, Martin Potter, Candace Glendenning, Barbara Kellerman Horror, Inghilterra 1976.Durata 89 min.
Michael Gough … Alexander Yorke
Martin Potter … Stephen Yorke
Candace Glendenning … Catherine Yorke
Barbara Kellerman … Frances
Michael Craze … John
Gloria Maley … Janice
James Bree … Malcolm Yorke
Celia Hewitt … Elizabeth Yorke
David McGillivray … Prete
Regia:Norman J. Warren
Scritto da David McGillivray
Prodotto da : Richard Crafter,Les Young,Moira Young
Musiche: John Scott
Foto di scena del fotogramma in cui viene inciso il pentacolo sul corpo di una vittima
Foto di scena dell’arrivo di Catherine a casa di Alexander YorkeUno dei flani del film
Copertina della VHS del filmFlano inglese del film
La locandina del Dvd francese
Una delle locandine originali