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SATURDAY POST. Briciole di follia

Creato il 09 ottobre 2010 da Massimoconsorti @massimoconsorti
SATURDAY POST. Briciole di folliaPillolaGianfranco Fini ha alzato il telefono e ha parlato con Emma Marcegaglia. Sembra che abbia accompagnato la sua testimonianza di solidarietà alla presidente di Confindustria, con tutta una serie di piccole considerazioni personali sull’”umorismo” di quelli del Giornale. Anche lui, da luglio, è stato il bersaglio preferito dei comici della compagnia d’avanspettacolo “BeBeFe”, e sa perfettamente quanto possono diventare spiritosi se ce la mettono tutta per compiacere il loro capocomico. D'altronde, come tutti i lavoratori dipendenti, hanno un Principale da rispettare che detta i tempi e i modi del loro lavoro. La fregatura è che qualche volta, pur di assecondarne i vezzi ed esaudirne anche i desideri più reconditi, la fanno fuori dal vasino ricorrendo alla fantasia più sfrenata. Emma Marcegaglia, preoccupatissima all’inizio ma rasserenata dal fatto che della sua vicenda ne abbiano (e ne stiano) parlando tutti, ha detto testualmente: “non cambierò il mio giudizio sul governo per qualche dossier” e, a proposito dell’invito fattole da Confalonieri teso a farle rilasciare una intervista al Giornale, ha risposto in dipietrese: “e che c’azzecca?”. Disinnescata la bomba (che credibilità avrebbe ora un dossier su di lei?), la Marcegaglia ha anche incassato la scontata solidarietà della presidenza di Confindustria e di Rosy Bindi che ha dichiarato: “è colpevole di aver detto che gli industriali hanno perso la pazienza”. Avendo detto, scritto e mostrato tutto di Gianfranco Fini e tentato l’attacco alla Marcegaglia, ci aspettiamo che al Giornale predispongano un dossier su Rosy Bindi (accompagnato dalle foto di Fabrizio Corona che la ritraggono nuda), magari per scoprire che non è vergine, che è una ninfomane assatanata e che ha un corpo da sballo. La Russa potrebbe dire: “Lo sapevo io, l’ho sempre detto che sotto sotto è una gran gnocca”.PillolinaDaniela Santanchè deve aver raccontato al suo compagno Alessandro Sallusti (stanno insieme per assicurare la continuazione della razza berlusconiana), di che pasta è fatto Marco Travaglio. Non potendolo attaccare in diretta televisiva, perché Travaglio non esprime opinioni ma risultati di indagini e sentenze della magistratura, lei e il suo nuovo amore hanno pensato di aggirare l’ostacolo chiedendo ai giudici di perquisire la sede del FattoQuotidiano reo di aver iniziato una campagna di stampa contro la seconda carica dello Stato. Non vorremmo sembrare banali ma la differenza fra il giornale di Padellaro e quello di Sallusti è che il primo racconta fatti che riguardano Schifani, il secondo li costruisce. Sappiamo che spiegarne la discrepanza alla Santanchè è un’impresa improba, ma siamo convinti che la casalinga di Adro la capirebbe al volo.SuppostaDopo l’assegnazione del premio Nobel per la pace a Liu Xiaobo, processato più volte e detenuto “per libertà” dal liberale governo cinese, è iniziato un giro vorticoso di telefonate fra il premier Wen Jiabao (aveva appena dichiarato alla CNN che la Cina si stava avviando sulla strada delle aperture e delle riforme democratiche) e Silvio Berlusconi, con il quale si è recentemente incontrato durante il viaggio di Stato in Italia. Berlusconi deve avergli raccontato qual è la sua strategia con gli avversari politici perché Wen Jiabao ha commissionato a stretto giro di posta ai “mastini” del Giornale un dossier sugli accademici svedesi dal quale dovrà emergere che sono tutti pedofili e trafficanti di organi. In cambio il Giornale sarà distribuito a Pechino sponsorizzato dal governo cinese e aumentando così finalmente la tiratura.

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