Magazine

Savatage - Edge of Thorns

Creato il 04 settembre 2011 da Vomitoergorum @Old_Glory
Savatage - Edge of Thorns
Autore: Savatage Anno: 1993 Tipo album: studio Numero tracce: 14 (13 + acoustic bonus track) Pagina di MusicBrainz
Per la musica non vado in ordine cronologico, e neanche inserisco subito i miei preferiti, e ci sta che non vada neanche a caso. C'è una mano invisibile che preme il play e tutto il resto viene da sè. I Savatage per un bel periodo hanno monopolizzato le mie orecchie e devo fare uno sforzo sovrumano  per trovare qualcosa di loro che non mi piaccia. Con Edge of Thorns erano già arrivati gli enormi successi che li hanno catapultati nell'Olimpo dell' heavy metal. E' un album molto particolare, di quelli che riletti a distanza di anni ti creano un magone interiore ed hanno un valore simbolico eccezionale. E' l'ultimo in cui ha suonato Criss Oliva, prima dell'incidente stradale in cui è morto, ed il primo in cui manca alla voce il fratello Jon, presente però alle tastiere. La conduzione familiare che è stata un caposaldo del gruppo è venuta meno, ma non è mai avvenuto il declino. Di sicuro se i due fratelli avessero continuato a lavorare, suonare e cantare insieme, il successo sarebbe stato mondiale. Il fato non ha voluto ciò. Stevens alla voce risulterà però una gradita sorpresa ed un'esperienza senza alcun tipo di rammarico o rimorso: voce potente, sebbene un po' più melodica di quella di Jon Oliva. Quindi non è successo come per la sostituzione di Dickinson con Bayley tanto per intenderci. Qualche arrangiamento c'è stato, ma nessuno stravolgimento. Una costante che possiamo trovare in tutte le composizioni è la perfetta fusione e sincronia tra tastiere e chitarre. Le introduzioni di piano (vedi ad esempio proprio la title track o  Exit Music) o quelle di chitarra ed arpeggi o ancora create dal cantato (All that I bleed), servono poi a lanciare un sound più cattivo e pieno. Nell'album non mancano i capolavori da diversi punti di vista. Ritmicità e cori, voci che si frappongono a riff , un basso di quelli ignoranti che non può non estasiare ed i colpi di batteria un po' diversi da solito ma che riempono la sala musicale. Gli assoli non mancano e possiamo stabilire che Criss Oliva è un dio (può darsi che sia il lavoro in cui dà del suo meglio, prima della triste scomparsa) e che la scelta dello sconosciuto Stevens è la più azzeccata della storia (ascoltate Conversation Piece), poichè sembra che si trovino alla grande. La sua non è un'imitazione è solo un essersi integrato a musica e testi in modo sublime. Nella versione che ho del cd vi è anche la versione acustica della loro canzone più conosciuta: Believe. Altro capolavoro in una versione da brivido. Puro metal che lascia spazio ad un progressive dove le ballate non fanno storcere il naso. Grazie Savatage.


Potrebbero interessarti anche :

Ritornare alla prima pagina di Logo Paperblog

Possono interessarti anche questi articoli :