Save The Children si mobilita per il Giappone

Da Nippolandia

Save the Children

Anche Save the Children si mobilita per gli sfollati del Giappone, che aumentano ogni ora. Secondo l’associazione sarebbero almeno 500.000, di cui 100.000 bambini, le persone che hanno perso la propria casa nelle aree colpite dal terremoto e dallo tsunami e che ora hanno trovato un riparo nei 2050 centri di evacuazione, molti dei quali sono senza acqua ed elettricità. Il resto della popolazione, invece, continua a vivere in condizioni precarie e disagiate: 2,6 milioni di persone vivono in case senza elettricità, 3,2 milioni non hanno il gas e 1,4 milioni non hanno l’accesso all’acqua. “Questa situazione, unita alle continue scosse di assestamento, non fa che aumentare il senso di disagio dei bambini, che hanno già dovuto sperimentare la paura e l’insicurezza provocate da un evento traumatico come questo. È per questo che Save the Children si è immediatamente attivata e sta lavorando con il proprio team di esperti per fornire un supporto sia ai bambini che ai genitori, al fine di aiutarli a fare fronte al devastante impatto del terremoto”, spiega Stephen McDonald, coordinatore dell’intervento di emergenza di Save the Children. Save the Children ha già inviato un team a Sendai, stabilendovi una base operativa. Un altro team dell’Organizzazione è dispiegato lungo la strada da Tokyo a Sendai per organizzare e allestire delle “aree sicure” per i bambini, degli spazi dove possano essere protetti e assistiti, permettendo così ai genitori di registrarsi per ottenere gli aiuti e l’assistenza d’emergenza. Save the Children inoltre avvierà anche delle attività di ricongiungimento dei minori rimasti soli e separati dai genitori. Per supportare l’immediato intervento di emergenza l’organizzazione internazionale lancia un appello per la raccolta di 5 milioni di dollari. Per effettuare donazioni per l’emergenza in Giappone: http://www.savethechildren.it/giappone.


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