Magazine Società

#SaveMeriam

Creato il 16 maggio 2014 da Danemblog @danemblog
Fino a pochi minuti fa, questo era uno dei tanti post scritti negli ultimi giorni, come testimonianza, voce, grancassa, per chiedere che Meriam, la donna sudanese incinta condannata a morte, fosse lasciata vivere.
C'è stato un gran rumore attorno al suo caso, e a quanto pare la mobilitazione ha portato il suo frutto. Meriam avrà un nuovo processo, che non prevederà la pena di morte. 
Lo ha riferito Antonella Napoli, presidente di Italians For Darfur all'Ansa. Napoli ha citato rassicurazioni degli avvocati raccolte dalla Ong Sudan Change Now. Gli avvocati «hanno avuto rassicurazioni importanti: la nuova sentenza» ha detto. Sentenza che sarà pronunciata dalla Corte suprema, fra poche settimane e «non prevederà la pena di morte».
A questo punto non resta che sperare che le notizie siano vere.
*** Post originale ***
Meriam Yahia Ibrahim, la dottoressa sudanese condannata all'impiccagione per apostasia, è in carcere dal 17 febbraio con suo figlio (2 anni).
È di padre musulmano e di madre cristiana, cresciuta secondo la religione materna per l'assenza del padre: ma la Sharia prevede che se il padre è musulmano allora anche la figlia deve essere musulmana. C'è di più: perché Meriam aveva trovato l'amore di un cristiano, ma la Sharia non riconosce il matrimonio, e la Corte che l'ha condannata l'ha accusata anche di adulterio.
Una ragazza di 27 anni, che sarà impiccata all'ottavo mese di gravidanza. Qualsiasi sia la sua colpa, ripeto, e qualsiasi sia il disumano modo di giudicare i reati in un mondo talmente distante dal nostro da essere incomprensibile, resta il fatto che Meriam è incinta di otto mesi.
E con lei se ne andrà anche una vita senza colpe.
#SaveMeriam

Potrebbero interessarti anche :

Ritornare alla prima pagina di Logo Paperblog

Possono interessarti anche questi articoli :

Dossier Paperblog

Magazine