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Hope&Life oggi conta oltre 45 gruppi. Martedì ho incontrato i membri del Vumilia Widow Group di Sori.
In this picha: Teresa parla alle donne del Vumilia Widow Group
Eravamo Teresa, Nashon (social worker) ed io. Ci aspettavano a casa di Jane, che con Dorothy e John ha fondato il gruppo nel 2005. L'abitazione, rispetto alla media di Karungu, è molto grande, di mattoni, pavimento in cemento e tre ampie stanze. Quella principale, dove veniamo accolti, ha poltrone, qualche sedia, un tavolino basso e una credenza come quelle delle case delle nonne, con tanto di centrino all'unicinetto e foto di famiglia in vetrina, una novità per me a Karungu. In giardino, un bell'albero di melagrano, un gatto, una capra, delle galline, e una macchina senza ruote che ha visto tempi migliori. Il gruppo è formato da 53 persone, 6 uomini e 47 donne, per lo più vedove. Il Vumilia Group ha iniziato riunendo una decina di conoscenti che volevano condividere le difficoltà dell'essere sieropositivi, e nel 2006 ha deciso di avviare l'attività di Savings&Loans, una sorta di minibanca del gruppo per mettere da parte qualche soldo e poter avere un prestito quando necessario. Signore e signori, ecco a voi il microcredito.
In this picha: libretto di deposito e prestito
di un membro del gruppo
Circondata dalle donne del gruppo, la maggior parte delle quali sedute per terra, rigorosamente scalze per non sporcare il pavimento, ascolto John che, sinteticissima maglietta rossa similcangiante di Eminem e il baffo da omino Bialetti sopra un sorriso bonario, mi spiega il loro progetto. Per accedere ai fondi bisogna essere membri del gruppo, a cui ci si iscrive pagando 100 ksh (meno di 1 euro). Ogni due settimane c'è un incontro a casa di Jane, durante il quale ogni partecipante dovrebbe portare almeno 50 ksh (40 centesimi) da depositare nella cassa comune. Chi arriva in ritardo, paga una penalità di 5 ksh, chi manca un meeting senza una valida giustificazione paga 10 ksh. Conoscendo la flessibilità dell'african time, deve essere una buona fonte di guadagno per il gruppo.
In this picha: barattolo per raccogliere i soldi dei ritardatari :)
In caso di bisogno, si può chiedere un prestito. Perchè venga concesso va compilato un apposito modulo con i propri dati, non bisogna avere altri debiti, si deve dimostrare di avere sempre contribuito alla cassa comune, e si deve presentare una "garanzia" in caso di mancato rimborso. Il prestito, infatti, deve essere sanato entro tre mesi, con un interesse del 10%. Il modulo viene firmato dal richiedente, dal rappresentante, dal segretario del gruppo e da due garanti, per poi essere presentato e vistato dal chief locale. Ieri Penina ha ricevuto un prestito di 2.400 ksh (circa 20 euro) e ha presentato come garanzia una mucca. Con i soldi ricevuti, si possono avviare piccole attività quali vendere omena o pomodori al mercato, oppure stoffe. O comprare degli attrezzi per i campi o altro.
In this picha: registro entrate/uscite
Il gruppo continua anche l'attività per cui è nato, condividere le difficoltà. Questi incontri sono molto importanti perchè il sistema di deposito e prestito si basa evidentemente sulla fiducia reciproca. Bisogna fidarsi di chi tiene i soldi. E di chi li prende in prestito. Se non restituisco i soldi che mi sono stati dati, perdo il denaro di tutti, non solo il mio. Se l'attività che avvio va bene, ho più soldi da depositare, e questo significa mettere da parte qualcosa per il futuro, e mettere qualcosa a disposizione del gruppo nell'immediato. Si crea, perciò, un positivo circolo di responsabilità, verso se stessi e verso gli altri.
Naturalmente, le difficoltà non mancano. Gli incontri bimestrali servono anche a questo, a fare coesione, a superare gli screzi, a ricordare ai vari membri l'importanza di non sprecare i soldi e di usarli in modo coscienzioso. Non è facile, quando le esigenze sono le più disparate. Se funziona sempre? Non posso dirlo. Ma c'è anche chi, libretto alla mano, partendo da un primo deposito di 10 ksh è arrivato a oltre 11.000 ksh (circa 100 euro). Una piccola fortuna.
Soprattutto, ho apprezzato di questo gruppo la voglia di fare qualcosa, senza stare lì a piangersi addosso. Sono sieropositivi, le donne quasi tutte vedove, alcune molto giovani e con bambini piccoli. Eppure c'era una bella atmosfera a casa di Jane, di collaborazione, di partecipazione, di iniziativa. Di speranza.
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