Spende in media 36 euro, resta in città 168 minuti e giudica negativamente i negozi e i ristoranti: è questo il profilo del crocierista medio, approdato a Savona, che rinuncia ai tour organizzati da Costa per l’Acquario di Genova e per gli Outlet limitrofi e sceglie, invece, di visitare la città della Torretta.
Un ritratto preciso che scaturisce da una innovativa ricerca promossa da Confcommercio provinciale e realizzata da Siti, l’Istituto dei Sistemi Territoriali per l’Innovazione, sui turisti di Costa Crociere di passaggio da Savona i quali, prima di sbarcare, sono stati dotati di un gps data logger che ha permesso di registrare gli spostamenti individuando in modo preciso i flussi di movimento. A completamento dell’indagine, i crocieristi hanno compilato, per Siti e Confcommercio, una sorta di diario di bordo con tanto di questionario che ha arricchito di particolari l’analisi e soprattutto ha permesso di raccogliere “a caldo” le impressioni dei visitatori.
Ma il risultato, estremamente interessante per capire i punti di maggior debolezza, ha messo in luce insoddisfazioni e lacune nell’offerta turistica. Un bilancio non soddisfacente, quindi, per la città costretta a lottare su due fronti: da una parte deve intraprendere una “battaglia” con Costa Crociere, al fine di non essere più bypassata dalla concorrenza genovese, a cui sono destinati i pullman organizzati dalla compagnia marittima pretendendo, invece, che i tour presentati a bordo vertano sulla cittadina stessa.
Dall’altra deve essere in grado di rafforzare l’offerta turistica, a partire dagli anelli deboli che balzano agli occhi dall’indagine: i negozi. Il problema che si propone è sempre lo stesso: le chiusure domenicali e del lunedì mattina. Il giudizio dei crocieristi, infatti, è dettato dall’impossibilità, in una domenica pomeriggio, di trovare nel centro le saracinesche alzate potendo fare shopping o semplicemente guardare le vetrine per passare il tempo.
I dati di Siti offrono ulteriori spunti su cui riflettere. A partire dalla motivazione che spinge la maggior parte dei visitatori, il 36 per cento, a sbarcare a Savona: la curiosità e la voglia di conoscere il centro storico. Di Savona, infatti, i turisti di Costa Crociere hanno l’idea di una città storica (58 per cento) prima ancora che di mare (26 per cento). Ed è proprio questo che pensano di visitare: il 54 per cento programma l’escursione in un museo e alla ricerca di chiese e palazzi antichi.
Restando nei dati positivi, la struttura di Savona colpisce i crocieristi: il 64 per cento apprezza più di tutto le piazze e le vie, il 59 per cento i monumenti, il 23 i musei. Alla domanda “che cosa l’abbia colpita negativamente”, invece, la risposta che emerge in modo netto è proprio quella che riguarda i negozi (12,3 per cento). Conseguente, o per lo meno legato, il dato sulla spesa, piuttosto basso.
Il 23 per cento ha speso sino a 10 euro, subito seguito dal 15 per cento di chi non ha speso nulla, per proseguire con il 14 che ha speso sino a 20 euro e mano a mano si va scendendo sino alla spesa massima, oltre i 200 euro, che tocca il 2,5 per cento. Del resto, anche volendo, la chiusura della maggior parte dei negozi nei giorni di maggior afflusso delle navi, la domenica, non potrebbe permettere grandi alternative.
Non meno interessante lo studio sui flussi turistici. Le zone maggiormente visitate sono il centro storico (16,6 per cento), la Fortezza del Priamàr (15) e l’area della Darsena (10). I visitatori si spingono sino a Piazza del Popolo, assai attratti dal mercato del lunedì, unica alternativa quando i negozi sono chiusi, in Cappella Sistina e al Duomo. Potenzialità tante, è il caso di dire, ma altrettanta la strada da percorrere, con un coinvolgimento di tutti gli enti fuori e dentro il porto.
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