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Quali siano le cause che provocano uno sbadiglio, tradizionalmente associato alla noia o alla stanchezza, non è ancora chiaro. C'è chi ipotizza che possa essere la mancanza di ossigeno nei polmoni a causarlo, o che possa essere la tensione nervosa a farci aprire la bocca per aumentare il nostro stato di allerta.
Ma Andrew Gallup del Princeton University's Department of Ecology and Evolutionary Biology ritiene che la ragione sia ben diversa da quelle su cui da anni discutono i ricercatori: sbadigliare servirebbe a raffreddare il cervello.
Gallup ha riportato sul numero di settembre Frontiers in Evolutionary Neuroscience i risultati di una sua ricerca che dimostrerebbe come la frequenza dello sbadiglio sia influenzata dal ciclo stagionale, in particolare dalla temperatura ambientale.
Assieme al collega Omar Eldakar della University of Arizona's Center for Insect Science, i ricercatori hanno documentato la frequenza con cui 160 persone, suddivise in due gruppi da 80 elementi, sbadigliavano in estate e in inverno.I risultati indicherebbero che i partecipanti erano più propensi allo sbadiglio durante l'inverno e l'esposizione a basse temperature piuttosto che in estate, quando la temperatura esterna superava quella corporea.
"Questo fornisce ulteriore supporto all'ipotesi in cui i meccanismi che controllano l'espressione dello sbadiglio sono coinvolti nella fisiologia della termoregolazione" afferma Gallup. "Nonostante le numerose teorie formulate nelle decadi passate, è stata fatta pochissima ricerca sperimentale per svelare la funzione biologica dello sbadiglio, e tra le dozzine di ricercatori che si dedicano al fenomeno non c'è ancora consenso sul suo reale scopo".
Le persone, insomma, sbadiglierebbero più di frequente durante i mesi invernali perchè la bassa temperatura esterna favorirebbe lo scambio di calore necessario a raffreddare il cervello. "Entriamo nell'ipotesi della termoregolazione del cervello, che propone che lo sbadiglio sia innescato da un aumento della temperatura del cervello, e che le conseguenze fisiologiche dello sbadiglio agiscano per raffreddare la massa cerebrale. Ho partecipato ad uno studio che confermava questa dinamica dopo che abbiamo osservato cambiamenti nella temperatura del cervello dei ratti poco prima che sbadigliassero. L'effetto di raffreddamento dello sbadiglio è probabilmente il risultato di un maggior afflusso di sangue al cervello causato dall'allungamento della mandibola, e dello scambio di calore con l'aria ambientale successivo all'inalazione profonda".
In temperature superiori a quella del cervello, lo sbadiglio risulterebbe inefficace nel raffreddare la nostra "centrale di controllo", e verrebbe inibito per evitare di sprecare energie con un'azione inutile."Per testare questa teoria" spiega Gallup, "ho lavorato com Omar Eldakar per condurre esperimenti sul campo che esplorassero la relazione tra la temperatura ambientale e la frequenza dello sbadiglio. Abbiamo misurato l'incidenza dello sbadiglio in persone all'aria aperta durante l'estate e l'inverno dell'Arizona [...] Abbiamo selezionato a caso 160 pedoni (80 per ogni stagione), e dato che lo sbadiglio è contagioso abbiamo mostrato loro delle immagini di persone che sbadigliavano".
L'esperimento ha raccolto anche dati relativi ad umidità ambientale, temperatura esterna e corporea, ore di sonno durante la notte precedente, e tempo trascorso all'aperto. Circa il 40% dei soggetti dell'esperimento ha sbadigliato durante i primi cinque minuti all'aperto nella stagione invernale, contro il 10% degli soggetti del gruppo estivo. Durante l'inverno, inoltre, la frequenza degli sbadigli aumentava in modo direttamente proporzionale, ma quasi impercettibile, al tempo trascorso al freddo.
"Questo è il primo rapporto che mostra che la frequenza dello sbadiglio varia da stagione a stagione. Le applicazioni di questa ricerca sono intriganti, non solo in termini di conoscenza fisiologica di base, ma anche per comprendere meglio malattie e disturbi come la sclerosi multipla o l'epilessia, spesso accompagnate da sbadigli frequenti e disfunzioni della termoregolazione. Questi risultati forniscono supporto ulteriore all'idea che sbadigliare eccessivamente possa essere uno strumento diagnostico utile per identificare casi di scarsa termoregolazione".
More than a sign of sleepiness, yawning may cool the brain
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