Qualcuno potrebbe trarre la conclusione che il surriscaldamento del pianeta è, letteralmente, “un problema vecchio quanto il mondo”. Secondo alcuni ricercatori britannici, infatti, le flatulenze dei dinosauri furono un fattore decisivo nell’innalzamento delle temperature della Terra 150 milioni di anni fa.
David Wilkinson, della John Moore University di Liverpool, e i suoi colleghi della University of London e di Glasgow hanno stimato che i sauropodi avrebbero prodotto circa 520 milioni di tonnellate di metano all’anno. I dati, riportati sulla rivista Current Biology, sono stati ricavati moltiplicando in scala le emissioni prodotte dal sistema digestivo delle mucche.
Una notizia certamente curiosa e se vogliamo divertente, ma che a mio parere offre lo spunto per fare qualche riflessione un po’ più ampia.
C’è da chiedersi, infatti, come avrebbero reagito gli attivisti di Greenpeace o del WWF di fronte a una simile situazione. Già mi immagino un bel sit-in di protesta di fronte alla tana del Brachiosauro, ammesso che fossero riusciti a resistere!
Al di là di facili battute, il punto è che un tema come quello che stiamo trattando va affrontato in modo serio e cercando di considerare bene tutte le variabili in campo.
Perché trovare di volta in volta il capro (o il dinosauro) espiatorio, sia chiami esso Enel, Volkwagen o Apple può certamente generare consenso e aumentare la propria visibilità, ma molto più difficilmente può portare un serio contributo al dibattito.
Cosa, invece, quanto mai necessaria perché solo attraverso un confronto certamente aperto ma senza pregiudizi si può trovare, tutti insieme, una via d’uscita a una situazione che, parliamoci chiaro, non piace a nessuno.
Insomma, un conto è avere a cuore l’ambiente, un altro è essere ambientalisti militanti.
[foto da windoweb.it]