Terminati gli ultimi Test pre stagione, si tirano le somme, la Kawasaki e Sikes sono il binomio da battere. Recupero miracoloso della Ducati Panigale.
I test di Phillip Island regalano un grande rimescolamento di carte per il campionato Superbike 2014, con la bella sorpresa di una Panigale che torna a graffiare i rivali e una Suzuki tornata nella top five dopo un 2013 deludente. I test hanno la meritata infamia di non rispecchiare pienamente i livelli in campo, e quest'ultimi sul circuito Australiano non faranno eccezione.
Come dice il proverbio: “una rondine non fa primavera” e non resta che attendere per avere le dovute conferme fino al week end, quando finalmente avremo il responso della gara.
Tra le citate rondini fanno capolino le due grandi attese al riscatto, Suzuki da un lato e Ducati dall'altro. La Rossa di Borgo Panigale, finalmente segna i tanto attesi passi avanti, dovuti al grande lavoro svolto durante tutto l'inverno dagli ingegneri di Ducati Corse. L'incoraggiamento sono la ottima velocità di punta, pecca conclamata delle bicilindriche, e la ritrovata maneggevolezza che sembrava essersi perduta con il motore portante della Panigale. A condire il tutto un Davide Giuliano decisamente in palla, che con la propria conclamata velocità sul giro secco riporta la 1199 a chiudere la Top 5 di questi test.
Una rondine, fino a prova contraria, è la Suzuki del Team Voltcom Crescent, si parla di rondine non a caso; la Suzuki ha lasciato in delebile nella memoria i test conclusivi proprio a Phillip Island del 2013, centrando una prestazione straordinaria allora come oggi, per poi scemare e scomparire del tutto nell'arco della stagione SBK. Viste le premesse di questo 2014 potrebbe essere il ritorno tanto atteso, il motore Suzuki rivisto e l'elettronica perfezionata, dovrebbero restituire alla casa nipponica il lustro perso negli ultimi anni. Di certo ci sono i due piloti, Lowes proveniente dalla Supersport e Laverty, un binomio che sebbene sulla carta non sia da mondiale di certo però si presta bene alla dura lotta nella classe SBK.
La Kawasaki non è più una sorpresa, e il campione del mondo SBK 2013 Tom Sikes ancor meno, questo binomio rappresenta l'unica certezza in questo confuso pre stagione 2014. chi invece non pare aver trovato ancora il giusto feeling è Marco Melandri, veloce certo, ma mai pericoloso durante questi test invernali. L'Aprilia RSV4 è stata la moto di riferimento per un lungo triennio, ma sembra essere un po' più in affanno in questo 2014. La buona notizia è che Marco Melandri, rappresenta il vero animale da gara, uno di quei piloti che sopperisce alle carenze del mezzo mettendoci molto del suo; andando spesso ad infrangere i pronostici per la gara, questo è stato il trend mostrato in sella ad una BMW non proprio a posto nel 2013, non resta che sperare che questo trend si confermi anche quest'anno in sella ad Aprilia.
Uno sguardo alla classifica dei test Asustrliano SBK 2014:
Test Day 2 - Phillip Island 18/02/2014
1. Sykes (Kawasaki) 1'30.239
2. Laverty (Suzuki) 1'30.513
3. Lowes (Suzuki) 1'30.528
4. Melandri (Aprilia) 1'30.579
5. Giugliano (Ducati) 1'30.644
6. Baz (Kawasaki) 1'30.757
7. Guintoli (Aprilia) 1'30.766
8. Haslam (Honda) 1'30.798
9. Rea (Honda) 1'30.813
10. Davies (Ducati) 1'31.087
11. Canepa (Ducati) 1'31.373
12. Elias (Aprilia) 1'31.441
13. Salom (Kawasaki) 1'32.008
14. Foret (Kawasaki) 1'32.780
15. Corti (MV Agusta) 1'32.858
16. Morais (Kawasaki) 1'32.895
17. Guarnoni (Kawasaki) 1'32.897
18. Barrier (BMW) 1'32.997
19. Andreozzi (Kawasaki) 1'33.205
20. Scassa (Kawasaki) 1'33.960
21. Fabrizio (Kawasaki) 1'34.314
22. Toth (BMW) 1'34.750
23. May (EBR) 1'34.807
24. Yates (EBR) 1'36.662
25. Sebestyen (BMW) 1'42.242.