Scacco matto

Voci di corridoio volevano già ieri alcuni esponenti della maggioranza in missione al fine di convincere Romano sull’opportunità politica e morale di dimettersi da ministro in quanto indagato per concorso esterno in associazione mafiosa e corruzione. In altre parole, c’è malumore per i continui grattacapi à la Papa o à la Milanese e la mozione di sfiducia su Romano prevede il voto palese e insomma, e insomma… Naturalmente potremmo discutere della sua nomina, del perché sia stato scelto proprio lui alle Politiche agricole nonostante la vicenda giudiziaria che lo riguarda (cioè, in verità si sa bene quale sia il motivo) e delle perplessità manifestate da Napolitano nel giorno dell’insediamento per via di quella opportunità politica e morale di cui nessuno ha tenuto conto. Potremmo fare tutto ciò, ma andiamo avanti. Ecco, da come la racconta il Corriere della Sera la ostentata sicurezza di restare ancorato al proprio posto viene giustificata da Romano sulla base di un mero scambio di cortesie con i colleghi di maggioranza. Un atteggiamento molto poco “responsabile” il suo, o sbaglio?