Dalle gabbie previdenziali al terrorismo incombente si estende tutto un campionario di improvvida stoltezza e desolante improvvisazione. Nonchè di grottesca surrealtà: abbiamo un ministro del Tesoro che mentre la casa brucia non trova di meglio che partecipare alla Festa della zucca. E uno dello Sviluppo che inneggia alla orgogliosa quanto improbabile autarchia di un Paese che, alla faccia dell'Europa e dei mercati, può bastare a se stesso.A questo punto, ovvero a un passo dalla soglia del non ritorno, che cosa aspetti il presidente Napolitano a intervenire dio solo lo sa.E per intervenire non intendiamo il reiterato quotidiano uso di metafore per dire senza dire (come l'ultima, che parla eufemisticamente di «un'Italia esposta ai rischi di inadeguatezza»), ma la decisione di avvalersi dell'articolo 88 della Costituzione che gli attribuisce la facoltà di sciogliere il parlamento o uno solo dei suoi rami. Il presidente dovrebbe sapere che troppe allusioni alla fine diventano delusioni.
In tutto ciò. Probabilmente è poca roba, ora come ora parlarne potrebbe valere meno di zero. Ma il Digital Advisory Group ha tracciato una road map in 12 idee fattibilissime che potrebbero rilanciare l’economia grazie a internet. L’Italia non solo ha smesso di innovare, triste peculiarità che una tantum le riesce meglio di qualsiasi altro Paese, ma ha preferito rimandare di volta in volta tutte le azioni utili per l’ampliamento della banda larga e per l’accesso alla rete. Peggio di così, solo la Salerno-Reggio Calabria.