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Scala al paradiso

Creato il 27 novembre 2015 da Eva Gatti @avadesordre
JulienTemple

Guest director del 33 Torino Film Festival è stato Julien Temple, grande protagonista della stagione britannica dei videoclip (tra tutti ricordiamo Do You Really Want To Hurt Me dei Culture Club), da sempre legato alla musica che ora approfondisce in documentari come Oscenità e Furore o Il futuro non è scritto. Il suo ultimo lavoro è The Ecstasy of Wilko Johnson, dedicato agli ultimi mesi di vita dell'attore, cantante, bassista dei Dr. Feelgood. Per rappresentare visivamente il flusso di idee di Wilko, Temple ha usato spezzoni di film che sono confluiti nella sezione da cui curata per il TFF.
Il film di apertura del ciclo è stato A matter o life and death (Scala al Paradiso) che ha dato anche il nome alla rassegna: Una questione di vita o di morte.

Scalaalparadiso.jp GB 1946 Rank
con David Niven, Kim Hunter, Roger Livesey, Marius Goring
regia di Michael Powell e Emeric Pressburger

Il due maggio 1945 Peter Carter, pilota della Raf comunica con un'ausiliaria americana d'istanza sulla Manica le sue ultime volontà: il paracadute si è lacerato durante l'attacco nemico, il secondo pilota è morto e l'aereo è in fiamme, a Peter non resta che lanciarsi e andare in contro a morte certa. Il colloquio con June assume toni sempre più intimi e tutt'e due restano turbati. Peter si risveglia miracolosamente illeso vicino alla postazione dove vive June e tra i due nasce l'amore. In Paradiso, però, attendono l'arrivo di Peter: a causa della nebbia l'incaricato di recuperarlo lo ha perduto e ora si presenta a reclamarlo ma Peter rifiuta la chiamata a cui solo poche ore prima era rassegnato e si appella in nome dell'amore nato dall'errore dell'incaricato.
Sulla Terra i suoi racconti vengono scambiati per farneticazioni e il dottor Reeves scopre che Peter soffre di una commozione cerebrale latente che poterebbe diventare letale da un momento all'altro quindi invita il pilota a sottoporsi subito ad un intervento chirurgico. Mentre Peter si appresta ad entrare in sala operatoria, il dottore muore in un incidente e diventa l'avvocato difensore di Peter nel processo in Paradiso per valutare il caso dell'aviatore.

Scala al paradiso sarebbe un semplice film di propaganda per la distensione dei rapporti tra Usa e Inghilterra dopo la guerra ma il duo Powell&Pressburger; ne fa un capolavoro del genere fantasy (ricordiamo che sono gli autori del meraviglioso Scarpette Rosse).
L'idea più originale è quella di girare le scene ambientate in Paradiso in bianco e nero mentre la parte che si svolge sulla Terra è in uno smagliante technicolor. Il Paradiso del resto è un luogo ordinatissimo, dove tutti sono schedati dalla nascita in un rapporto che contiene tutti gli estremi della loro esistenza: insomma un luogo pacifico ma noiosamente burocratico. Il technicolor della Terra rappresenta invece tutta la passione della vita dove dalla rassegnazione per la morte può sbocciare improvvisamente un amore nascente: non per nulla l'adorabile incaricato, un nobile francese ghigliottinato durante la Rivoluzione, sospira sognando anche un Paradiso a colori. Va ricordato che il film è del 1946, a guerra appena finita, per cui la celebrazione della vita è quanto meno doverosa.
Il fantasy si vena di surrealismo nella celebra soggettiva dell'occhio di Peter sul tavolo operatorio, con tanto di palpebre e ciglia che si chiudono. Anche la teoria di ali che introduce al Paradiso ha un che di surreale mentre è divertente la consegna delle ali ai nuovi arrivati, imbustate come abiti freschi di tintoria. Altre soluzioni memorabili sono i fermo immagini nel momento dei passaggi temporali tra mondo terreno e vita ultraterrena: la prima volta che accade fa pensare a uno strappo della pellicola o il pessimo sistema di fermare i film per l'intervallo nelle multisale odierne.
Il processo finale è ancora un'esaltazione dei valori universali di fraternità e amore con l'intervento di Peter e June disposti a sacrificarsi perché l'altro viva.
La scala mobile che unisce i due mondi ha dato vita al titolo italiano e americano del film, Stairway to Heaven e sì, il celebre brano dei Led Zeppelin si ispira a questo film.

MatterOfLifeAndDeath
credit per quest'immagine: Matter Shot

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