“Un prolungamento minerale del nostro sistema osseo”. Alfred Jarry applica la filosofia della bicicletta ad ogni aspetto della vita umana. Una filosofia, appunto. Ovvero, un modo di essere, di pensare. Per farla breve, un’ideologia. La continuazione in altra lega, che sia acciaio o titanio, dell’energia, della forza fisica e dei quella morale, del respiro, dell’esistenza. Uno svago per abbandonarsi placidamente agli ozi naturali della Francia ottocentesca e sistema metrico per la misurazione degli eventi storico – religiosi. Perché tutto è sintetizzabile in quella porzione di moto a due ruote e sellino che è la bici.
“Ubu in bicicletta” (Piano B Edizioni) è una raccolta di undici racconti dal sapore agrodolce. Stipiti di antiche leggende e ataviche credenze, sgabuzzini di un mondo lontano ed ingiallito. È un album di foto d’epoca, un viaggio nel tempo condotto a forza di pedalate. Salite e discese, falsipiani e pianure. Leggendo Jarry, si entra nel suo mondo, ci si trova talora vestiti di abiti scuri, altre volte sudati come al culmine di un’impresa. Scalandone le pagine, con i racconti come traguardi volanti, non si smette di stupirsi, di assuefarsi ad un libro breve, rapido, fulgente, veloce. Un libro che dà allucinazioni, che sorprende e che mai annoia, che pretende concentrazione ed insieme impone svagatezza. Burlesco, più che altro. Al limite dell’allucinazione.
E se anche il racconto della Passione è trasponi bile nella figurazione di una scalata, racchiudibile nelle copertine di una piccola grande metafora ciclistica della vita e della morte, allora Jarry non può che essere annoverato nella schiera dei geni. Gesù corridore e la croce la sua bicicletta legnosa, Pilato starter, la Veronica fotografa, Simone di Cirene gregario, Maria spettatrice: ognuno parte di un grande tutto. Un tocco di scrittura folle ed esaltante, ironico e felicemente ricercato.
Tanto singolare quanto leggibile. E tanto leggibile quanto rapido. Da leggere e rileggere.
ALFRED JARRY, “UBU IN BICICLETTA”, PIANO B EDIZIONI 2009
Giudizio: 4 / 5
(appuntamento numero 2 della rubrica di STATO QUOTIDIANO “Palloni di carta”)