A quasi 50 anni dalla prima messa in scena da Franco Zeffirelli alla Scala nel gennaio 1963 “La bohème” non smette di emozionare, fondendosi con le note di Giacomo Puccini.
E ieri, alla 199esima replica di questo spettacolo, il pubblico scaligero ha applaudito per oltre 10 minuti e si è alzato in piedi quando in seno alla compagnia di canto è apparso al proscenio il grande regista, 90 anni il prossimo 12 febbraio.
Una serata magica quella di ieri alla Scala, anche per merito del giovanissimo direttore Daniele Rustioni, 28 anni, applaudito a lungo, e delle voci, tutte all’altezza della musica pucciniana.
Hanno riscosso calorosi applausi in particolare Angela Gheorghiu nella parte di Mimì, Piotr Beczala nelle vesti di Rodolfo, Ellie Dehn (Musetta), Fabio Capitanucci (Marcello). Ma anche Marco Spotti (Colline), Massimo Cavalletti (Schaunard) e tutti gli altri.
Zeffirelli ha assistito allo spettacolo dal palco del sovrintendente, quello vicino al proscenio. Ed è sembrato un po’ sorpreso nel sentire che questa è la 199esima volta della “sua” Boheme (che con le prossime repliche milanesi sfonderà abbondantemente il muro delle duecento), un record per una produzione scaligera.
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