Chi ha avuto la fortuna di salire sul monte Sinai, ha potuto osservare il " Sole che sorge dall'alto" come canta il profeta Zaccaria nel "Benedictus".
Dall'Oreb la vista non ha più confini, c'è da ogni parte il cielo.
E dall'alba la sfera di fuoco da Oriente s'impone all'orizzonte ,in tutto il suo splendore e la sua magnificenza di figlia del Creato, senza trovare ostacoli immediati.
Camminando però per raggiungere la cima del monte ,lungo la scalinata, il viaggiatore-scalatore incontra una porta.
Una porta assolutamente assurda, perché "attraversandola" non si entra da nessuna parte.
E' in realtà un arco che forse ,nel passato, faceva parte di qualche antica costruzione.
Ma, attraversare la porta, è quasi come aver conquistato il diritto a salire verso la cima, ritrovando in se stessi le necessarie energie per completare il cammino.
Ed è quello che ci occorre ogni volta che la sfida del vivere quotidiano tra bene e male, giusto o ingiusto, ci viene proposta.
Solo, attraversando la Porta, siamo forse capaci di abbandonare definitivamente reticenze, vincere superflue soggezioni.
E, pensando al dramma di un' Africa che, in pieno XXI° secolo, non riesce ancora , nonostante la Storia dell'umanità abbia fatto passi da gigante nel tempo, ad avere "Giustizia" e"Libertà"come invece dovrebbe, rifletto.
E mi dico che quando il potere diventa denaro ,tanto a Nord quanto a Sud del mondo, non esiste democrazia possibile.
Quando il popolo, che dovrebbe esprimere consensi, viene condizionato con la compera dei voti o la discesa in piazza ma sopratutto con la promessa di favori e vantaggi, è finita ovunque.
Mondo sviluppato e non.
Perché la vera democrazia è guardare quali sono i bisogni dell'uomo per risolverli.
Questo solo è politica.
Ma questo è anche voglia di costruire la "casa sulla roccia" dopo la salita al Monte.
Le due cose sono, generalmente ,correllate.
Eccezioni a parte.Perché non si può mai dire.
A cura di Marianna Micheluzzi (Ukundimana)
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