Scalfaro 2.0

Creato il 30 gennaio 2015 da Malvino

Tutta strumentale, da parte di Matteo Renzi, la scelta di Sergio Mattarella: pensata per quello che doveva provocare, e in buona misura ha provocato, ma come sempre accade a chi ha un'agenda svelta e corta, fitta di calcolo e di azzardo, malaccorta sugli effetti a distanza, che in questo caso saranno irrimediabili. Sarà un nome che spariglia, Sergio Mattarella, senza dubbio, ma nel caso andasse al Quirinale, e a questo punto è probabile che perfino i voti di Silvio Berlusconi finiranno per unirsi a quelli di Nichi Vendola, sarebbe davvero un Presidente della Repubblica comodo per Matteo Renzi? È in sonno da anni, questo è vero, ma c'è indizio che faccia credere sia diverso da quello che è sempre stato? È un moroteo, tutt'altra cosa che un fanfaniano. Ed è un professorone. Ha un'idea della politica che è l'esatto contrario di quella fin qui mostrata da chi lo candida a garante dell'unità nazionale: crede nella mediazione, nella concertazione, e come tutti i democristiani che sono nati e cresciuti nell'Azione Cattolica ha della sua missione politica una concezione quasi ieratica. In più, è uno che crede nella Costituzione così com'è, ha palesato in più occasioni, ancorché implicitamente, un animus ostile - garbatamente, ma fermamente ostile - ad ogni forma di decisionismo, sempre in favore di scelte che in ambito partitico e istituzionale privilegiassero il momento collegiale. Il Presidente della Repubblica che può maggiormente somigliargli è un Oscar Luigi Scalfaro: se provo a immaginare che tipo di rapporto ci sarebbe stato, nei passaggi istituzionali che abbiamo avuto nell'ultimo anno, tra un tal genere inquilino del Quirinale e l'attuale inquilino di Palazzo Chigi, vedo solo attriti e scintille. Credo, insomma, che Matteo Renzi sarà il primo a pentirsi di essere riuscito ad ottenere una maggioranza parlamentare su Sergio Mattarella, se ci riuscirà.


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