Non è facile fare una previsione esatta di quando un satellite come UARS possa entrare nell’atmosfera terrestre dato che lo spazio che esso percorre cambia in densità nel tempo a causa dell’entrata nell’atmosfera di particelle e di energia di radiazione che proviene dall’attività del Sole. Courtesy “Analytical Graphics, Inc.”
Gli occhi del mondo sono puntati su Upper Atmosphere Research Satellite (UARS) e l’attenzione non è affatto diminuita in quest’ultime ore, anche se il pericolo di caduta sul Nord Italia, in particolare Veneto, Trentino Alto Adige, Friuli Venezia Giulia e Lombardia è stato escluso nella tarda serata di ieri, data l’attività solare che aveva modificato l’entrata in atmosfera del satellite. Non è stato facile determinare con precisione il percorso del satellite UARS nonostante il fatto i ricercatori ben conoscano come i satelliti si muovano nello spazio. Il problema sta nel fatto che lo spazio si modifica nel tempo dato che gli strati superiori dell’atmosfera terrestre possono riscaldarsi e, cosa più importante, si gonfiano in risposta all’energia e alle particelle in arrivo dal Sole.
Nel corso delle ultime settimane una serie di eventi sul Sole hanno influenzato la densità della termosfera terrestre, una delle regioni più esterne dell’atmosfera terrestre, in particolare il quarto strato sui cinque in cui indicativamente noi dividiamo l’atmosfera terrestre. La termosfera è compresa tra la mesosfera e l’esosfera e va dagli 80 chilometri ai 500 chilometri circa di quota. E’ una regione di gas caldo che vari la sua temperatura con l’altezza. A circa 110-120 chilometri di quota la temperatura dovrebbe aggirarsi intorno a 0 °C; a 150 chilometri dovrebbe essere intorno a 100 °C e a 500 chilometri di quota raggiunge i 1000 °C.
Le ultime notizie, che devono essere confermate dalla NASA in questi minuti, il satellite UARS ha rallentato la sua corsa ed è già penetrato nell’atmosfera alle ore 7:52 italiane in una regione del Canada. Il Canada al momento è la zona più probabile dove i detriti del satellite sarebbero potuto penetrare.
La situazione nelle ultime ore è completamente mutata a causa dell’attività solare che modifica la traiettoria del satellite. La situazione era talmente diversa che, se ieri e l’altro ieri si escludeva la possibilità di caduta sugli Stati Uniti, stamattina la rischio c’era.
In Italia, invece, la traiettoria del satellite non sarebbe più stata tale da causarne una sua caduta non solo sull’Italia ma sull’intera Europa. Nel corso dell’ultimo aggiornamento del Comitato Operativo della Protezione Civile, nato in questi ultimi giorni per monitorare continaumente la situazione, alle ore 6.00 di questa mattina si è esclusa completamente la possibilità che uno o più frammento del satellite della NASA cadano sul territorio italiano. Le attività del Comitato sono perciò chiuse, visto lo scampato pericolo.
Scampato pericolo per quello americano, si diffonde la notizia che fra cinque settimane un satellite tedesco è in fase di rientro nell’atmosfera. Il Roentgensatellit, che ha una massa di 2,4 tonnellate, ha finito la sua attività nel 1999 e da allora ha continuato a circumnavigare il globo terrestre, ma in questi ultimi mesi la sua traiettoria si è modificata, proprio come nel caso di quello americano. Quindi, saremo ancora in allerta?
Il rientro del satellite NASA da una simulazione: ingegneri aerospaziali dell’Analytical Graphics, Inc. (AGI) dove vengono mostrati:
l’orbita del satellite UARS:
il bruciamento al rientro nell’atmosfera con l’indicazione dell’inclinazione e della velocità):
un modello statistico che mostra la frammentazione del satellite in 26 frammenti principali, (quelli che avrebbero toccato terra integri, mentre il numero stimato di quelli totali era di oltre 150):
ed infine, la possibile zona d’impatto dei detriti, che nel caso dell’Italia, era di 200 chilometri.
Courtesy “Analytical Graphics, Inc.”
Aggiornamento continuo sul sito della NASA alla pagina: http://www.nasa.gov/mission_pages/uars/index.html
Era il febbraio 1997 quando la statunitense Lottie Williams, passeggiando con alcuni suoi amici nel parco di Tusla in Oklahoma, è stata colpita sulla spalla da un frammento spaziale. Inizialmente si era accorta di un bagliore nel cielo, come se una stella cadente stesse attraverso l’atmosfera, e dopo circa mezz’ora da questo evento, ha avvertito un colpo sulla spalla. Attualmente, la signora Williams rimane l’unico caso di persona colpita da frammento spaziale.
La spazzatura spaziale è ben visibile in queste immagini ricavate dal sito di tgcom.mediaset.it Siamo arrivati ad un livello “di non ritorno” e il numero di collisioni tra i satelliti aumenta sempre di più, diventando certezza prima o poi. Il rischio per le missioni spaziali è molto alto in quanto, per raggiungere la loro orbita, devo oltrepassare questo strato di spazzatura. Il rischio di cadute sulla crosta terrestre allo stesso tempo è in aumento, e queste notizie non fanno altro che confermarlo.
Il rischio per le missioni spaziali è molto alto in quanto, per raggiungere la loro orbita, devo oltrepassare questo strato di spazzatura. Il rischio di cadute sulla crosta terrestre allo stesso tempo è in aumento, e queste notizie non fanno altro che confermarlo.
Fonte TGcom: http://www.tgcom.mediaset.it/mondo/fotogallery/1005189/spazio-i-satelliti-imprigionano-la-terra.shtml
Sabrina