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Come ho detto più volte, se devo recuperare una serie storica lo faccio solo all'annuncio della sua conclusione.
Ci sono poi eccezioni (vedi Hannibal) viste per il cast, o sempre tenute da una parte in attesa di un periodo di grama che grazie al cielo prima o poi arriva in un palinsesto televisivo americano sempre più ricco e intrigante.
Scandal però non finisce.
Scandal però non ha new entry nel cast che mi hanno attirato.
Uscito nel lontano 2012 in cui questo blog era appena nato e doveva soprattutto scoprire la dipendenza seriale, è cresciuto, è esploso, ma la voglia di recuperarlo non è mai arrivata. Colpa di quella Shonda Rhimes a fare da firma che pur avendo creato il fenomeno Grey's Anatomy a cui nemmeno io mi sottraggo nelle sue repliche continue -se capita-, e soprattutto della lunghezza di 22 episodi a stagione che spaventa e soprattutto demoralizza.
E così ho chiuso occhi e orecchie di fronte a tweet entusiastici, di fronte a commenti, classifiche, consigli.
Finchè quel migliore amico la cui sfida a gadget di SpongeBob non è ancora finita non ha iniziato a insistere, a punzecchiarmi di continuo, a passare lui dalla parte del consigliatore, stalkerandomi con quella che nel frattempo era diventata la sua icona: Olivia Pope.
Ed ho ceduto.
Con il supporto del giovine e della carenza di alternative nelle nostre cene televisive, Olivia è passata sui nostri schermi... ed è stata da subito una droga.
Dialoghi veloci, ordini impartiti a suon di camminate degne di una modella, di vestiti degni di una notte degli Oscar, Scandal è entrato nel nostro immaginario e nella nostra famiglia finzionale allargandola con comprimari tutti da amare -e da scoprire.
La prima stagione si compone fortunatamente di soli 7 episodi, che scaldano il motore e ci fanno conoscere la testarda Abby, il gigione Harrison, l'insicura Queen e l'idolesco Huck, e ci fanno soprattutto entrare nei segreti della Casa Bianca, negli intrighi di chi è al potere, di un Presidente che per primo ha subito e ha ceduto al fascino di Olivia.
Da collaboratrice capace di fargli vincere le elezioni a risolutrice di problemi grandi e piccoli che riguardano i potenti che a lei si affidano, la Pope ha quella marcia in più che i personaggi creati dalla Shonda hanno: una parlantina facile, una forza che nasconde molte fragilità, un senso umano che si mostra quando meno te lo aspetti.
Incentrata su uno scandalo di natura sessuale degno di Clinton, di intrighi, omicidi, cavalli bianchi e gladiatori in completo, questa prima stagione è il perfetto antipasto per quello che arriverà dopo, e se quindi come me siete stati scettici, siete stati ciechi o troppo impegnati, trovate spazio per scandalizzarvi, o vi aizzo contro quell'amico pronto a farvi cambiare idea!
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