Garbini, ex controllore di volo, appena giunto, ha subito propiziato una bella infornata di assunzioni e tutte in uno stretto giro di amici e parenti a partire dai suoi stessi figli. Alle torri di controllo troviamo Simone, il più grande che lavora lì già da qualche mese. Il secondo, Andrea, 24 anni, è stato invece “arruolato” in queste settimane, dopo aver frequentato l’Academy di Forlì, scuola di formazione dei controllori di volo, con un corso di appena un anno. Ad ogni bando di selezione ci sono 5-6 mila giovani che aspirano all’assunzione. Sarà un caso, ma gli esami sono gestiti da una commissione interna, il clima è familiare e la selezione sforna in media una trentina di giovani destinati alle torri di controllo dei 40 aeroporti italiani. Sono posti molto ambìti, considerato anche che lo stipendio non è da fame, 5.000 euro al mese.
Ai giovani Garbini si sono presto aggiunti due compagni di scuola, i figli di quattro dirigenti dell’E.N.A.V., la cognata del direttore dell’Academy di Forlì. Il figlio del direttore generale Bellizzi era stato assunto già nel 2011. Il rampollo del responsabile dell’Audit dell’E.N.A.V., bocciato, è stato ripescato e sta entrando con la qualifica di “esperto di assistenza al volo”.
Da quando Garbini è amministratore gli assunti sono stati 50 e sono tutti “figli di”. L’anonimo nella lettera scrive: “Mettete fine, per favore, a questo schifo o ricorreremo alla Procura”. La missiva, resa nota da un servizio della rete “La7”, è stata inviata all’Ente oltre che al ministro dell'Economia, Grilli, al capo di gabinetto, Fortunato, ed al direttore generale, Parlato.
Sulla clamorosa vicenda è stata presentata anche un’interrogazione al ministro Grilli ed al titolare del dicastero dei Trasporti, Passera. L'interrogazione alla Camera è stata firmata da Aniello Formisano del gruppo “Diritti e libertà”. Il deputato chiede quante e quali siano le “svariate assunzioni di stretti congiunti di figure di vertice e dirigenti” e se è vero che i fortunati siano stati “fortemente sostenuti in sede di esame dalle persone dello staff”.
Sembra anche che il Ministero dell’Economia e delle Finanze abbia consentito a Garbini di nominare uno stretto collaboratore come Direttore generale, nonostante il suo stato di amministratore unico fosse “paragonabile a quello di commissario straordinario”. Sarebbe stato preferibile attendere l’insediamento del nuovo consiglio di amministrazione, visto anche che alla “diretta dipendenza del direttore generale è stata collocata la direzione acquisti”.
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Fonte: PiemonteNews
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