Quella di scandalizzare con un videoclip, per promuovere il nuovo brano di turno è storia vecchia, da Madonna, pioniera della pratica, a Lady Gaga sono tante le star che nel corso della loro carriera hanno associato messaggi provocatori ai loro brani con i loro video. Dal sesso alla politica, dall’eticamente scorretto alla religione sono tanti e variegati gli argomenti con cui le popstar provano a scuotere l’opinione pubblica. Che sia vera comunicazione sociale o solo volgare propaganda gratuita nessuno può dirlo, fatto sta che nonostante questa abitudine, per le nuove generazioni, agli eccessi e le provocazioni, ancora ci si scandalizza per una clip troppo violenta. Ultima adepta del rito, solo in ordine cronologico, Rihanna, che con il video del suo singolo per il mercato statunitense, Man Down, quarto estratto dall’album Loud, è riuscita a catalizzare l’attenzione dei media, attirando su di sé anche l’ira dei soliti benpensanti, che vogliono censurare il video. La clip infatti si apre con una scena da thriller cinematografico: la bella cantante delle Barbados spara ad un uomo, apparentemente a sangue freddo, in una stazione di un imprecisato paese sudamericano, dando così il via ad un lungo flashback che mostra il motivo del folle gesto. Dietro la scena d’apertura, abbastanza cruenta, ed una intensa Rihanna che la interpreta, si nasconde infatti un’attenzione morbosa dell’uomo che ben presto si è trasformata in stupro. Rihanna dunque, meditando vendetta, si fa giustizia da sé, con un gesto che, seppur moralmente comprensibile, rimane eticamente scorretto. Tuttavia non è nulla di più né di meno di quanto il duo russo Tatu abbia già fatto nel 2005 con il video di All about us, in cui Julija sparò ad un uomo un colpo in testa per aver tentato di violentare l’amica-fidanzata Lena. Ma allora perché tanto stupore?!