Cosa sta succedendo a Alice Butler, esperta in crittoanalisi e ideatrice di nuovi prodotti per la PopCo, terza multinazionale del giocattolo al mondo? Perché l’azienda ha deciso di isolare lei e altri creativi in un complesso sperduto nella brughiera inglese? Chi si nasconde dietro i messaggi in codice che negli ultimi tempi qualcuno le invia? Si tratta di pericolosi avvertimenti o queste curiose sequenze alfanumeriche celano un intrigante segreto? Quando emerge in tutta chiarezza che gli avidi manager della PopCo sarebbero pronti a tutto per accaparrarsi nuove fette di mercato, ecco che la giovane matematica scopre di non essere sola. Alle scrivanie della PopCo, infatti, siedono altri impiegati sovversivi.
C'ho messo un anno a finire questo romanzo, inframezzandolo con altri libri che si facevano desiderare con più forza: questo potrebbe significare qualcosa, che ne dite? Questo libro è stato con me in Campania, in Friuli e persino nelle Grotte di Postumia, perciò direi che se non l'ho trattato troppo bene, dimostrandomi una lettrice infedele, almeno gli ho fatto vedere dei bei posti.
Questo è il primo libro della Thomas che leggo e non sono convinta di provarci di nuovo (anche se più di una persona mi ha accennato a Che fine a fatto Mr Y?), il motivo è semplice: divagazioni. E… aspettate! Ah, sì. Divagazioni. E ancora una cosa: digressioni. Si parla di crittoanalisi, matematica, tesori sepolti, marketing, multinazionali e capitalismo, vita vegana e anche omeopatia, ma per quanto tutto ciò possa anche essere inerente alla trama, delle volte si fatica veramente a rimanere connessi mentalmente con la storia; la sensazione è che per voler essere chiara, anche su argomenti inutili ai fini della storia, l’autrice abbia farcito la sua opera fino all'eccesso con informazioni studiate da altri libri (non a caso ci sono titoli anche molto famosi nella biografia).
Ci sono osservazioni ciniche e intelligenti, affermazioni satiriche (talvolta neanche troppo sottilmente), ma la metà viene fuori mentre la protagonista narra della sua infanzia, l’altra metà mentre intrattiene conversazioni improbabili con i suoi colleghi (e dico improbabili perché spesso più che dialoghi sembrano monologhi). Navigando tra temi adolescenziali e tecniche commerciali sospettabili e di cui nella realtà si parla poco, vi immergerete nella vita di Alice e nel mistero legato al codice presente sul ciondolo che porta addosso da quando aveva nove anni, ovvero il vero fulcro della storia.
I personaggi sono poco definiti caratterialmente, mentre la protagonista mantiene una voce particolare e poco comune, frutto di quelle sue esperienze passate che, per quanto strane, sembrano credibili nella loro stravaganza (una bimba cresciuta senza televisione e che studia crittoanalisi con i nonni); la scrittrice racconta della vita di Alice alternando presente e passato senza staccare l’uno e l’altro in momenti di particolare intensità o in importanti culmini di narrazione: la scelta è buona – raccontare la storia di Alice nell'ordine cronologico dei fatti sarebbe stato certamente un espediente inadatto – ma non riesco a non pensare che questa scelta sia talvolta utile per dare una scossa al lettore, quando questo sta crollando tra la precisa spiegazione di una tipologia di decodificazione o delle tecniche usate dalle multinazionali per indirizzare i nostri acquisti (e questo mi fa riflettere sul fatto che la prima cosa che sento dire dei libri della Thomas è che hanno copertine invitanti).
Non dico che sia un libro povero e poco interessante, ma credo che la questione sia un’altra: quando compro un romanzo, voglio leggere una storia ricca ed emozionante, quando voglio imparare mi compro un saggio o faccio qualche ricerca. PopCo ti coinvolge all’inizio, ti trascina dentro perché la sua storia sembra affascinante, ma quando arrivi a leggere certe pagine e non ti piace questo stile di scrittura, ti viene veramente voglia di addormentarti o leggere altro. La mia sensazione, nel leggere questo libro, è paragonabile a quando ti capita di parlare con una persona senza capacità di sintesi.
Non è scritto male, e capisco che ad alcuni lettori questo stile narrativo “abbondante” piaccia moltissimo, e la verità è che ho pure imparato qualcosa, ma credo che Scarlett Thomas abbia cercato di scrivere una storia attorno ad argomenti di cui voleva parlare, con il preciso intento di instillare qualche incertezza nel lettore a digiuno di studi sociali, perciò non aspettatevi un romanzetto allegro, semplice e spensierato. Sembra quasi come quando da bambini ci raccontavano una favola e ci chiedevano di spiegarne la morale, qui però la morale e i punti di vista sono talmente prorompenti da nascondere quella che poteva essere una storia molto più travolgente, finale compreso.
Gli do un 6-
Scarlett Thomas - PopCo466 pagine - 2004 - Newton Compton, Grandi tascabili contemporanei - 6,90 €
ISBN: 978-8854121935
Traduzione di Carla De Caro.
Formato Kindle - Formato brossura - Formato ePub
Ancora qualcosa:
- Scarlett Thomas: il suo account Twitter, il suo sito internet ufficiale e la pagina italiana di Wikipedia.