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Scarso rispetto per chi penserà

Creato il 17 febbraio 2013 da Lucas
«Perché in certi Paesi si proibisce, da un certo momento in poi, la pubblicazione dei sondaggi (pur sapendo che quel divieto provocherà la formazione di un circuito informale dominato dal chiacchiericcio fra i bene informati, una sorta di campagna elettorale nascosta e parallela) mentre in altri Paesi (come gli Stati Uniti) quella proibizione non c’è? La risposta plausibile è una soltanto. Il divieto di pubblicazione dei sondaggi è possibile dove non si ha paura di stabilire per legge che l’elettore è un bambinone immaturo, che va protetto dalle (supposte) cattive influenze dei sondaggi.»
Mi ci sono voluti cinque minuti, credo per miei evidenti limiti di comprendonio, per capire la plausibilità della risposta del professor Angelo Panebianco. E quello che ho capito - ripeto: dopo cinque minuti - è che il professore ha avuto il coraggio e l'ardimento di accusare nientemeno che le élite del nostro Paese di aver stabilito per legge che «l'elettore è un bambinone immaturo che va protetto dalle (supposte) [sostantivo?]* cattive influenze dei sondaggi».
Penso che sia una fortuna che i sondaggi siano proibiti, perché le rilevazioni sono pur sempre fatte da istituti privati, non dall'Istat. E anche se molti di questi istituti privati sono seri e attendibili, ve ne sono alcuni che tendono chiaramente ad andare incontro ai desiderata della parte politica che li controlla o maggiormente influenza.Immaginiamoci, se non ci fosse questo freno, a quali livelli d'indecenza sarebbero giunti i tg mediaset o il Giornale o Libero.Sentite qua il pregiudicato Alessandro Sallusti cosa racconta (prendo la citazione da Fabio Chiusi, l'80%):
«Berlusconi parla di sorpasso avvenuto. Non posso confermare – la legge me lo vieta – ma in coscienza non me la sento di smentire»
La legge glielo vieta e quindi lui non “conferma” perché sarebbe recidivo e gli toglierebbero i domiciliari? Che direttore responsabile!
Quindi, per tornare a Panebianco, la sua è un'indignazione del tutto fuoriluogo, vieppiù per un paese come l'Italia.
«Tutti noi siamo continuamente influenzati da tante cose. E le ragioni che spingono ciascun singolo elettore a votare in un modo o nell’altro (o a non votare) possono essere le più varie. Ma se si decide per legge che l’elettore è un immaturo suggestionabile il rischio è che qualcuno, un giorno, faccia anche il passo successivo, quello che discende logicamente dal primo: se l’elettore è un bambinone, perché mai dovremmo lasciargli il diritto di voto?»
Io, francamente, non vedo tale rischio, dacché è già accaduto, un giorno di quasi diciannove anni fa, che qualcuno abbia puntato tutto sul fatto che l'elettore è un bambinone, che occorre farlo votare,  altroché, basta saperlo influenzare e condizionare tramite il controllo legale della televisione e di molti altri mezzi d'informazione.
Le tecniche della persuasione sono note e in Italia non esistono difese mediatiche sufficienti per mettere nell'angolo chi racconta falsità e menzogne, soprattutto se colui che le racconta controlla o è proprietario di tali mezzi di comunicazione. Beh, Panebianco, lo deve ammettere: quella italiana è una democrazia borghese “acerba”. Lei sa benissimo che in America, pur essendo un paese con tante contraddizioni e in cui al potere regnano da sempre precisi interessi di classe, esistono degli anticorpi che impediscono ai tanti Berlusconi presenti di inquinare così a lungo la democrazia e la repubblica; e questo accade, forse, perché nelle università americane non ci sono politologi del suo livello?
* Mia madre, che, dopo l'operazione per l'inserimento di una protesi al ginocchio sinistro, si trova in un centro di riabilitazione post-operatoria per consentirle un migliore recupero, alcuni giorni fa mi ha chiesto di portarle delle supposte di glicerina perché, sai com'è, le abitudini, i pasti, gli orari diversi scombussolano la regolarità intestinale.Quasi quasi anziché andare in farmacia le porto a leggere l'articolo di Panebianco così ce lo manda lei affanculo il professore - insieme a me, beninteso.

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