Magazine Ecologia e Ambiente

Scarti di cibo che diventano prodotti di bellezza

Creato il 10 luglio 2015 da Lifestyle

Crescono le ricerche per il riciclo in ambito cosmetico degli scarti dell’industria agroalimentare. Un trend che parte dalle ricerche di Univesità e Hub di ricerca e che viene accolto con entusiasmo dalle aziende, nonostante gli investimenti siano ancora ai primi passi. Il potenziale però è evidente. In Italia si producono infatti 12 milioni di tonnellate di scarti agroalimentari: rifiuti che in realtà contengono anche molecole “buone”, in grado di essere riciclate con successo nell’industria farmaceutica e cosmetica. Bucce d’uva, di mele, di pomodori, sansa e acque di vegetazione derivanti dalla lavorazione delle olive sono alcuni dei rifiuti che possono essere preziosi per la realizzazione di prodotti di bellezza, a partire dall’estrazione di carboidrati, polifenoli, acidi grassi, omega 3, omega 6 e pigmenti. Addirittura secondo le stime del Gruppo Ricicla dell’Università di Milano la quotazione degli scarti di questo tipo può arrivare a fino a 1.000 euro ogni kilogrammo. 6185042fa0726baffa0f5c5fb609867aIl secondo passaggio, dopo l’ideazione, è quello dei test. EticHub, spin-off dell’Università di Pavia nato nel gennaio 2013, si occupa degli studi che devono garantire l’efficacia, sicurezza, qualità e sostenibilità del prodotto finito. Fondamentale è acquisire brevetti per l’estrazione di principi attivi idonei alla produzione dei prodotti cosmetici. Le applicazioni, grazie alla presenza dei polifenoli, sono ad esempio quelle anti-age, per le proprietà antiossidanti di queste molecole. I parametri perché questi prodotti di riciclo siano messi in commercio sono rigorosi e seguono direttive europee. Ma alla fine di questo processo saranno a disposizione delle materie prime che permettono un utilizzo delle risorse innovativo e decisamente green.


Ritornare alla prima pagina di Logo Paperblog