
Da Exibart, una Martina Cavallarin da 10 e lode!!!http://www.exibart.com/notizia.asp?IDNotizia=36043&IDCategoria=1&MP=true
Dal verbo greco Krinein “separo” la parola crisi fa parte ormai del nostro quotidiano, ossessiva, incombente, minacciosa. Ma quali possono essere le soluzioni per uscirne fuori?...

pubblicato lunedì 3 ottobre 2011
Le istituzioni sono paralizzate e paralizzanti, i tagli ai fondi pubblici previsti dalla nuova Finanziaria prevedono l’80% in meno delle risorse Nel mondo dell’arte l’onda è lunga, lunghissima...Per questi motivi ciò che sento come urgenza necessaria è una reazione: quando si sprofonda nell’abisso non serve più saper nuotare, ma occorre un gesto atletico per rimbalzare sul fondo e tornare a galla, vedi Joseph Brodsky. Con coraggio e senza angoscia, ma con una voglia alimentata dalla passione che porta a reagire a colpi di eventi, incontri, dibattiti, discussioni. Le piattaforme connettive di scambio e azione in cui credo sono le associazioni culturali, i no-profit dei quali scatolabianca fa parte. Fondata in Italia nel 2009 da me, Federico Arcuri, Giuseppe Ciracì, Gianni Moretti si occupa della valorizzazione e promozione di giovani artisti, italiani ed internazionali, attivi nel campo delle arti contemporanee. Il suo nome deriva dalla Scatola Bianca del 1913 di Marcel Duchamp, una delle tre scatole che raccolgono tutte le note manoscritte del padre del dadaismo.
Il concetto di cultura deve essere indissolubilmente legato al concetto di formazione. Allora ecco l’importanza di vagliare progetti di giovani emergenti, le forze vitali e sane della nostra società, aiutarli a crescere, ad emergere fornendo loro gli strumenti concettuali indispensabili per diventare dei professionisti che sappiano muoversi all’interno del sistema dell’arte e del mercato. Quello che penso si debba creare, e scatolabianca lo sta attuando, è una rete interattiva di eventi, incrociati tra le nostre rispettive sedi e diffuse tra i nostri contatti. Una recente connessione è quella stabilita con Connecting Cultures un’associazione anch’essa no-profit attenta al territorio e all’ambiente. Se nella contaminazione e nelle differenze l’arte trova il suo senso più alto, questo si deve esprimere anche attraverso le strutture che la veicolano. Ciò che preme è che gli artisti possano avere un’attività legata comunque alle fiere, alle gallerie che li rappresentano, ad un sistema di collezionisti che incrementino la spinta e ai musei che "storicizzano” il contemporaneo. Fare no-profit non significa non capire l’importanza di unire cultura e mercato come non significa lavorare gratuitamente ed essere scollati dagli organismi imprenditoriali. Al contrario l’obiettivo è intersecarsi il più possibile con la realtà attraverso iniziative coraggiose che non devono diventare però salti nel buio.


Ora siamo stati selezionati per Independents2, Art Verona, dedicata alle nuove esperienze creative indipendenti. Questa manifestazione così come The Others che si svolgerà parallela ad Artissima non fanno che confermare ciò che io penso rispetto a questo periodo di evoluzione necessaria che vede nelle iniziative più snelle, coraggiose, sperimentali e alternative la più ficcante contemporaneità.a cura di martina cavallarin






