La settimana scorsa il mondo intero è rimasto in trepidazione per la sorte dei 33 minatori cileni e i media di tutto il mondo hanno dato ampissimo risalto alla notizia seguendo le fasi del salvataggio con uno spiegamento di forze che ha coinvolto oltre 2mila giornalisti.
Gran parte dell’emozione è stata raccontata affidandosi in maniera tradizionale ad immagini e video, unica eccezione il New York Times che ha realizzato un’infografica interattiva delle dinamiche, delle fasi di quello che, obtorto collo per i minatori e le loro famiglie, si è trasformato in una sorta di diretta mondiale della stanza degli orrori del grande fratello.
Di un maggior coinvolgimento, di una maggiore interattività ha dovuto occuparsi un piccola agenzia cilena che ha creato un gioco che permette agli internauti di cimentarsi direttamente nel salvataggio dei 33 minatori.
Inutile dire che il videogioco, seppur minimalista, ha ottenuto un successo straordinario. Sei i siti dei quotidiani on line hanno, tra l’altro, il problema della permanenza, del trattenimento, di chi visita il loro spazio con relativamente poco sforzo avrebbero ottenuto un grande successo anche da questo punto di vista oltre che da quello degli accessi.
Scavare alla ricerca di un maggior coinvolgimento non è mai tempo perso, trattandosi di minatori avrebbe potuto risultare più naturale del solito.