Catacomba della Torretta, Archivio fotografico PCAS
“Le catacombe di san Callisto, il museo diffuso e il Cubicolo di Orfeo”: questo il titolo dell’incontro promosso a Roma domani, 17 giugno, dalla Pontificia Commissione di Archeologia Sacra (PCAS), per presentare i risultati delle ricerche, degli scavi nell’area delle catacombe di San Callisto. Il complesso rappresenta, assieme alla catacombe di Priscilla e Domitilla, il sistema funerario paleocristiano più esteso e comprende l’importante “sacrario pontificio” del terzo secolo.
In questi ultimi venti anni, scrive il cardinale Gianfranco Ravasi, Presidente PCAS, i responsabili della commissione hanno profuso ogni sforzo per restaurare, in maniera minuziosa e secondo i criteri più aggiornati di conservazione, la cripta dei Papi, la cripta di Santa Cecilia e il cubicoli dei sacramenti che “mostrano le più antiche pitture cristiane di ispirazione biblica, risalenti già agli anni Trenta del III secolo”. La politica di conservazione e valorizzazione – che ha previsto tra l’altro una collaborazione con regesta per il riordino, l’archiviazione, la digitalizzazione e la messa online dei propri archivi storico e fotografico – ha portato al restauro del piccolo Cubicolo di Orfeo, situato proprio davanti alla cripta dei Papi. Sono state rinvenute nuove pitture nella camera funeraria dedicata al cantore che, suggerisce Ravasi, se nel mito greco esercitava, grazie alla sua voce e alla musica, un potere persuasivo su fiere ed elementi naturali, nella cultura paleocristiana divenne un Cristo -Logos che affascinava con la sua parola i costumi dei barbari e dei pagani.
Lo scavo del pavimento – continua Fabrizio Bisconti, Sovrintendente PCAS – ha permesso la scoperta di tombe dei fedeli che nel corso dei secoli vollero essere sepolti proprio dinanzi alla cripta dei papi. Questo cubicolo fu dunque usato come un deposito eccellente dei cristiani, un luogo di grande devozione per i martiri più amati della Roma sotterranea cristiana…
L’impegno di PCAS nella conservazione e valorizzazione del patrimonio sacro: scavi, restauri del complesso di San Callisto e il nuovo Museo della Torretta
Il vasto giacimento monumentale all’interno del complesso callistiano fa di questo luogo una sorta di museo diffuso e Matteo Barconi – Coordinatore del Laboratorio di Archeologia e Storia dell’Arte per l’Università di Roma3 (Museo della Torretta) – annuncerà nella conferenza la nascita, nella Torretta di San Callisto, di un nuovo polo museale sulla storia della cristanizzazione dell’Urbe nella tarda antichità. Attraverso una selezione di lastre funerarie e sarcofagi frammentari il Museo illustrerà la vivace storia del territorio che da sempre ospitò monumenti funerari destinati prima ai membri della societas pagana dell’Urbe, poi alla incipiente comunità cristiana” diventando il “più antico coemeterium della chiesa ufficiale romana”.
L’incontro si terrà domani alle 16 presso l’Istituto San Tarcisio a Roma, e prevede la visita ai musei e alle catacombe di San Callisto. Tutti i riferimenti nel comunicato pubblicato nel sito del Mibac.