Si tratta delle lenti a contatto, che (si narra) sono probabilmente nate da un’intuizione leonardesca. La tecnologia nel corso dei secoli, a partire da La Diottrica di Cartesio, per proseguire con gli esperimenti di Thomas Young, gli studi di Jon Herschel e le realizzazioni di A. Eugen Fick e August Muller, ha fatto passi da gigante. Oggi esistono lenti a contatto per tutti i gusti e per (quasi) tutti i difetti visivi.
Ecco una semplice (ma significativa) classificazione:
- giornaliere
sono le lenti usa e getta, da indossare al mattino e buttare alla sera - quindicinali, mensili, semestrali
sono lenti da indossare, per il periodo indicato, ma da non tenere tutto il giorno - porto prolungato
da indossare per una intera settimana senza mai essere tolte - toriche
correggono l'astigmatismo - asferiche
lenti che non presentano la distorsione dovuta alla sfericità, sono utili a chi ha necessità di chiarezza visiva estrema - progressive
possono migliorare simultaneamente la visione da vicino e da lontano - ortocheratologiche
Si indossano solo durante la notte e deformano la cornea per compensarne i difetti visivi
I materiali sviluppati dalla tecnologia sono ormai diversi, tanto da offrire ormai un'ampia rosa di scelte:
- morbide
hanno una consistenza simile a quella del gel, sono ricche di acqua - RGP (gas permeabili)
realizzate in materiale plastico, prive di acqua - rigide
in lucite o plexiglass, ormai in disuso
Per scegliere le lenti a contatto è indispensabile un colloquio con il proprio medico o con l'ottico di fiducia. Per molte persone la lente a contatto è la soluzione ideale perché non è ingombrante, consente una perfetta visione periferica ed è facile da indossare. Per alcuni, nonostante che le lenti a contatto siano in commercio da quasi un secolo, pensare di porre qualcosa di fronte alla pupilla è ancora un tabù; proprio per questo una chiacchierata con l'ottico può contribuire a far svanire qualsiasi paura.