Un uomo sulla quarantina in completo gessato, ha praticamente trovato la sua pace interiore sedendo sull’estremo bordo del sedile, testa appoggiata a metà schienale e gambe incrociate, il tutto leggendo tranquillamente Scemo come tuo padre di Beppe Tosco; talmente in tranquillità che non guarda (male) i ragazzi che hanno istituito una discoteca temporanea nei sedili al di là del corridoio.
Sarà, ma quando io mi sono alzato col mio libro ancora in mano, mi sentivo un po’ più incriccato di come ero salito (ed ero seduto per bene)…
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