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SCENARI FUTURI #decadenza #governo #parlamento

Creato il 17 settembre 2013 da Albertomax @albertomassazza

 

senato

La decadenza di Berlusconi avrà sicuramente ripercussioni su tutto l’arco parlamentare. La sua assenza forzata dalla ribalta politica condizionerà in primo luogo il centrodestra, finora tenuto insieme dalla sua capacità di creare consenso. Senza la sua presenza fisica nelle stanze che contano, la nuova Forza Italia non potrà avere la stessa forza centripeta del Pdl. Se, come pare e come sarebbe logico, Berlusconi organizzerà la nuova formazione attorno ai falchi, questo equivarrebbe a un rompete le righe per le colombe. Stormi di esse inizieranno a trovare molto più attraente l’ipotesi di dar vita a una piattaforma liberal-conservatrice con Scelta Civica e Udc, cercando di attirare nel progetto i centristi del Pd. Per reazione, si riaprirebbe un dialogo tra il Pd e la sinistra radicale che, a sua volta, farebbe aumentare esponenzialmente le tensioni interne al M5stelle.

Un simile scenario potrebbe garantire maggiori chance di durata al governo Letta, il quale dovrebbe guardarsi comunque dalle smanie di Renzi e dai mal di pancia della sinistra del Pd. Il sindaco di Firenze, allo stato attuale, è l’unico ad avere l’interesse a puntare ad elezioni entro la prossima primavera. Ma molto dipenderà dagli esiti del congresso Pd: se prevarrà, Renzi farà di tutto per andare alle elezioni, ma la sua pattuglia parlamentare potrebbe non essere sufficiente per far cadere Letta. Nel caso prevalga la linea Cuperlo (linea che dovrebbe favorire l’ascesa di Barca come candidato premier), Letta potrà navigare in acque più tranquille, dato che il cantiere della sinistra interna ha bisogno di tempo e non è interessato, almeno per il momento, ad elezioni anticipate. Allo stesso tempo, la sinistra Pd, area ben rappresentata in Parlamento, vedrebbe la fine del tunnel in cui si è trovata all’indomani delle disastrose elezioni di febbraio e potrebbe costringere il premier a una maggiore attenzione per le proprie istanze. La terza ipotesi, un exploit di Civati, appare problematica, ma la capacità del deputato brianzolo di intrecciare relazioni sul territorio potrebbe riservare una clamorosa sorpresa. Se riuscisse in questa missione impossibile, Civati non avrebbe comunque i numeri per condizionare il governo, ma il prestigio acquisito lo porterebbe ad essere il principale punto di riferimento per una larga fetta di elettorato, ben oltre i confini del suo partito e della sinistra tradizionale.



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