Ebbene sì, il magico Renzi, il massoncino di volta dell’Italia merkeliana ha diritto agli onori che si merita: invitato al G 7 di Monaco non ha trovato la cancelliera ad accoglierlo visto che aveva bel altro da fare che non occuparsi del servo sciocco che conta come il due di coppe quando briscola è a bastoni. Ma lo ha fatto ricevere da una banda in lederhosen che invece di intonare l’inno nazionale ha suonato Azzurro, mentre il bullo di provincia mostrava supremo compiacimento come è possibile vedere qui , invece di accorgersi del simpatico scarso credito da cui è accompagnato e in cui sta trascinando il Paese.
Subito dopo Renzi è stato portato alla sede del G7, il castello di Elmau, vicino
Garmisch, oggi una lussuosissima Spa in cui la stanza singola più economica costa 620 euro a notte. Una sede appropriata per un vertice cominciato con le farneticazioni di Obama sulla presunta aggressione russa all’Ucraina: Schloss Elmau infatti fu restaurato e rimesso a nuovo negli anni della prima guerra mondiale dal teologo e filosofo Johannes Muller, che poi vi visse costantemente fino alla morte trasformandolo in una sorta di cenacolo, covento e pensatoio per la razza ariana. Insomma un personaggio tra i più noti venditori di cianfrusaglie intellettuali rfazziste e grande ammiratore di Hitler che secondo lui era “l’organo ricevente del governo di Dio e trasmettitore di raggi eterni”.Per fortuna i “grandi”, evitando altre e più attinenti definizioni, hanno trovato ad attenderli una manifestazione di 50 mila persone a Monaco e un nutrito campo alternativo alla cui sorveglianza sono stati adibiti addirittura 20 mila poliziotti. Almeno un po’ di vita tra le illustri anime morte.