Magazine Cultura
ispiratore del film "Chicago" di Rob Marshall
Quando la vita e il jazz di Chicago, cantavano: "Dipingiamo la città!"
Reginald Marsh (1898-1954) appartiene a quella generazione di giovani artisti americani che, sotto l'influenza dell'impressionismo e dell'espressionismo (e più tardi dietro la frenesia del jazz), dopo la prima guerra mondiale concentrarono la loro attenzione sulla riproposizione realistica delle scene di vita urbana newyorkese. Marsh, però, si espresse con una marcia in più rispetto agli altri, perché il mondo del cinema e dello spettacolo e, in contrapposizione, quello dei poveri e degli emarginati, lo attraevano in modo particolare. Quella, allora, era l'essenza della vita sociale delle metropoli americane e Marsh l'aveva avvertita con nettezza. Quindi, l'artista finì per ficcarcisi letteralmente dentro per coglierne, con assoluta libertà ed una vena di socialismo, le atmosfere più sexy, torbide e crude, tramite una pennellata secca e graffiante che ancor oggi suscita emozioni forti e coinvolgenti. Nelle opere di Marsh, infatti, la Grande Mela - rappresentativa anche delle altre grandi città statunitensi - pullula di sguardi lascivi e inquietanti, di gonne alzate dal vento (sbalorditiva anticipazione della Marilyn Monroe di Quando la moglie è in vacanza), di balli sensuali (ripresi forse anche oggi da Paolo Conte nel brano Boogie), di reporter al lavoro, di nuguli di ragazze al botteghino del cinema e di loschi figuri, tali da reimmergerci tout court nei colori, negli stili e perfino nei suoni del tempo!
Quindi, non c'è da stupirsi se il direttore della fotografia di Chicago, Dion Beebe, ha pubblicamente dichiarato che: " I set erano tutti ispirati ai quadri di Reginald Marsh " e che " Quel tipo di atmosfera tornava anche sul palcoscenico, con i corpi e gli arti dei ballerini così intrecciati tra loro, tanto che abbiamo cercato di catturare quel senso di erotismo in ogni inquadratura ". Un'atmosfera che, a nostro avviso, si avverte perfettamente nell'intera pellicola del regista/coreografo Rob Marshall, il quale, dopo la conferenza stampa del film tenutasi nel prestigioso St. Regis Grand Hotel di Roma, in esclusiva per Pittura&dintorni, ci ha dichiarato che: " Reginald Marsh è uno straordinario pittore degli anni trenta che sosteneva le cause dei poveri. Perciò nelle sue opere c'è un senso della vita e del suo scorrere nelle anime più umili della città. Fonte
20th Century Movie
Four Girls and a Man on the Boardwalk, 1949
The Normandie
"Coney Island," Reginald Marsh, All rights reserved
"Carousel," Reginald Marsh, All rights reserved
"Battery Belles," Reginald Marsh, All rights reserved
"Wonderland Circus." Reginald Marsh American, 1898-1954 Lower Manhattan (New York Skyline), 1930
Texas Guinan and Her Gang, 1931
Zeke Youngblood's Dance Marathon, 1932
Girls (Red Buttons) 1936
Mad Men of Europe, 1940
Hotel, 1941
East 10th Street Jungle, 1934 the Bowery
Stokey’s Bar on the Bowery
Tunnel of Love
Usherette, 1939
Two Girls Walking/Three Girls Standing, 1946
Two Girls Walking/Three Girls Standing, 1946 Locomotives, Jersey City
Atlantic Liner in Harbor with Tug
Why not use the “L”
Minsky’s Chorus (Minsky’s was the most important striptease and burlesque club in New York City at the time) 1935
Reginald Marsh 'Hauptman Must Die' 1935
Ten Cents a Dance,1933
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