Sceneggiata all’italiana

Creato il 24 febbraio 2013 da Coriintempesta

Articolo inviato al blog

di: Luciano Lago

Oggi , Domenica 24 Febbraio, è iniziata la “sceneggiata elettorale” che porterà alcuni milioni di cittadini italiani a segnare una croce sul simbolo prescelto o “consigliato” .

Ingenuo pensare che la situazione italiana possa seriamente cambiare per effetto di queste elezioni che, sicuramente, modificheranno si gli equilibri politici nell’assetto parlamentare, ma avranno un effetto quasi nullo sulle questioni essenziali che riguardano il paese.

 All’indomani della consultazione elettorale sono già predisposte e puntate sull’Italia le armi e “l’artiglieria pesante” del grande capitale finanziario. Possiamo facilmente indovinare quali sono: la minaccia della risalita dello “spread”, le solerti agenzie di rating come Moody’s o Standards & Poor’s (consociate con le grandi banche USA), le azioni mirate della BCE, le direttive della Commissione Europea, l’offerta di “aiuto finanziario” del FMI (tipo corda al collo degli usurai).

Oltre a questo poi sono in agguato le manovre speculative dei grandi gruppi finanziari come Goldman Sachs (ex datore di lavoro di Mario Monti e di Mario Draghi), come Black Rock (i cui fiduciari sono in Italia in questi giorni), come JP Morgan e Morgan Stanley, tutti pronti ad acquistare o vendere titoli emessi dallo Stato italiano per determinare la risalita dei tassi.
Queste descritte sono tutte armi micidiali puntate contro un “povero paese” che non dispone di una Banca di emissione autonoma, che dipende dalle banche private per approvvigionarsi di una moneta, l’euro, (che di fatto è una valuta estera) sulla quale paga interessi già per il semplice fatto di utilizzarla e farsela stampare (signoraggio sulla moneta), un paese che dispone di un governo che, qualunque sarà, dovrà uniformarsi a quanto previsto dai trattati capestro quali il fiscal compact ed il MES (fondo di stabilità monetaria).

Questa è la reale situazione ed è sicuro che la grande finanza ed i poteri ad essa collegati non abbiano alcuna intenzione di “mollare la presa” anche perché la preda in questo momento è “in primis” il risparmio italiano depositato nelle banche (quello che rimane dopo i salassi del governo Monti) che dovrà essere prosciugato e dirottato verso le casseforti delle banche tedesche, olandesi e francesi a garanzia dei crediti, per secondo il “bottino” previsto con le privatizzazioni di aziende para-pubbliche quali ENI, Finmeccanica, Enel ed altre come già successo ne 93 (grazie a Draghi, Amato, Ciampi e Prodi), che sarà nel programma del prossimo governo (qualunque esso sia).

D’altra parte il parlamento italiano di fatto non conta più nulla poiché, in base al trattato di Lisbona, le norme europee hanno un valore preminente sulle leggi italiane e le camere hanno soltanto l’obbligo di ratificarle. Superfluo osservare che la normativa europea è vincolante in tutte le regolamentazioni essenziali quali il settore bancario, le normative sugli appalti che riguardano le grandi imprese multinazionali, le norme sull’agricoltura, la pesca, il commercio, ecc..

L’Italia fra l’altro risulta già aver subito un vero e proprio “golpe finanziario” ,un anno fa circa, con intervento di forze esterne e con l’appoggio di Napolitano come emerge anche da dichiarazioni e da relazioni riservate dei servizi dell’IRAN e della Russia che hanno attentamente studiato la situazione italiana e che dispongono di informazioni che la stampa italiana certo non trasmette.
http://italian.irib.ir//notizie/politica5/item/121585- )

Non c’è quindi via d’uscita e, se ci fosse, ovvero se si affermasse una formazione politica che volesse rivedere i trattati ed, ad es. uscire dall’euro, allora prevediamo che sarebbe questa una vera rivolta popolare che potrebbe avere poi dei risvolti cruenti con intervento delle forze di repressione (Eurogendfor) con omicidi mirati, con carcerazioni preventive su accuse costruite abilmente da qualche procura “compiacente”, con possibili atti di terrorismo per spaventare l’opinione pubblica, ecc..Il grande capitale non ha scrupoli umanitari e si affida anche ai servizi ed ai mercenari ben addestrati e preparati.

La strategia della tensione in Italia tra gli anni 70 ed 80 dovrebbe avere insegnato qualche cosa. Di conseguenza restiamo a vedere quali saranno gli sviluppi ma, in ogni caso, quella che ci attende non sarà una “passeggiata”.


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