Titolo: Schegge di me
Titolo originale: Shutter me
Autore: Taheren Mafi
Traduttore: Mariella Martucci
Editore: Rizzoli
Prima edizione Rizzoli Narrativa: maggio 2012
Pagine: 364
Prezzo: Brossura - € 17,00
Juliette ha diciassette anni. Da 264 giorni è chiusa in una cella, privata da contatti con l’esterno. In diciassette anni di vita non ha ricordi di un abbraccio. Nessuno la può toccare. Non senza sentire un dolore incredibile riversarglisi dentro fino a esplodere, fino a rischiare la morte. Per questo è costretta a rinunciare a quei gesti istintivi come una mano tesa ad aiutare o una carezza che cancelli le lacrime.
Questo è il potere di Juliette. Nulla a che vedere con la super-velocità, la forza sovraumana o la flessibilità. Il suo non sembra un potere da supereroe: è solo qualcosa che la rende più simile a un’arma di distruzione di massa. È questo che interessa alla Restaurazione, il movimento che avrebbe dovuto soccorrere l’umanità e aiutare il pianeta a rialzarsi dallo sfruttamento indiscriminato, dall’avvelenamento dei cieli e della terra e che, invece, desidera assoggettare quanti più uomini possibile e trasformarli in automi, in eserciti perfetti e disciplinati, in unità identiche e intercambiabili.
In attesa di capire come sfruttarla, l’hanno rinchiusa lasciando che siano i suoi stessi pensieri a piegarla trascinandola al limite della pazzia. Un giorno, però, arriva Adam: “occhi blu scuro capelli castano scuro linea del mento spigolosa corporatura forte e snella. Bellissimo. Pericoloso. Spaventoso. Terribile.”
Sì, Juliette ha paura. Ha paura che Adam la tocchi, ma se (sorpresa) potesse farlo? Se fosse immune al suo potere? Se l’avesse cercata per anni, consapevole della sua straordinarietà?
Allora tutto potrebbe cambiare, ma proprio quando la speranza si sta riaccendendo Juliette viene trascinata al cospetto di Warner, uno dei capi della Restaurazione. Un diciannovenne folle, perversamente innamorato di Juliette. E Adam? Adam è uno dei suoi soldati.
Schegge di me è il primo volume della trilogia distopica di Tahereh Mafi. Il secondo libro, Unravel Me, uscirà il prossimo anno, ma è previsto anche un racconto, Destroy Me, in cui è narrata la storia di Warner.
La trama non ha di per sé nulla di eccezionale: è semplice sia la strutturazione del mondo distopico sia la storia d’amore. Tuttavia è un libro che cattura dopo poche frasi: il ritmo della lettura, necessariamente spasmodico, spinge all’immedesimazione in Juliette. I suoi pensieri, spesso censurati, raggiungono picchi poetici inusuali nella letteratura odierna, tratteggiano immagini che avvolgono il lettore e non si limitano a descrivere la realtà trasformandosi in metafore delle emozioni della protagonista. Ciò che rende straordinario Schegge di me, infatti, è proprio lo stile narrativo di Tahereh Mafi.
Il romanzo ha il difetto di non essere autoconclusivo o, meglio, manca lo scontro vero e proprio tra bene e male che è rimandato ai volumi successivi della trilogia, ma questo è il capitolo dedicato alla trasformazione e maturazione di Juliette. La ragazza, così debole e instabile nelle prime pagine, diventerà sempre più consapevole e forte: riuscirà a trovare le ali per volare e conoscere una vita diversa da quella che le è stata data.
Una lettura piacevole e consigliata, ma il responso finale è rimandato ai prossimi capitoli: speriamo che siano all’altezza.
“Passerà un uccello. Sarà bianco, e in testa avrà una corona di striature dorate. Volerà.”
Amaranth