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Scherma 2013: anche senza Cerioni, il fioretto faccia da traino

Creato il 30 dicembre 2012 da Olimpiazzurra Federicomilitello @olimpiazzurra

Lasciato alle spalle l’anno Olimpico, il 2013 si preannuncia ricco di sfide e insidie per la scherma italiana. La stagione internazionale, che culminerà con i mondiali di Budapest dal 6 al 14 agosto, comincia il 19 gennaio a Doha, con la prima prova di Coppa del mondo di spada femminile.

Toccherà dunque alle ragazze dare il ben arrivato al nuovo anno. Da loro, inutile negarlo, ci si aspetta il definitivo salto di qualità (clicca qui per l’articolo di approfondimento). In particolare lo si attende da Rossella Fiamingo, quarta nel ranking mondiale ad appena 21 anni, dotata di talento purissimo, autentica promessa del futuro delle pedane Azzurre.

Decisamente più difficile il compito dei ragazzi. Sandro Cuomo, appena riconfermato ct della spada, dovrà rinunciare per gran parte della stagione a Paolo Pizzo. Il campione del mondo di Catania è alle prese con il decorso post operatorio del secondo intervento alla mano (leggi l’intervista di Olimpiazzurra), e non ha alcuna intenzione di forzare i tempi del recupero. Anche perché il posto per Budapest gli è stato garantito, come è giusto che sia per chi deve difendere il titolo. Problemi di salute anche per Matteo Tagliariol, che ancora non riesce a recuperare dall’infortunio che l’ha tartassato la scorsa stagione, impedendogli di qualificarsi per i Giochi di Londra. Lui però spera di esserci già a Legnano, il weekend del 25 gennaio, per la prima prova di Coppa del Mondo.

Incognite e interrogative anche per la sciabola. A livello maschile occhi puntati su Diego Occhiuzzi e Luigi Samele. Il primo, a 31 anni, è chiamato a confermarsi dopo il sorprendente exploit che l’ha portato all’argento individuale a Londra, il secondo, 25enne, è un talento pronto per sbocciare una volta per tutte. Inutile comunque negare che, dopo il ritiro di Gigi Tarantino, l’alfiere della sciabola Azzurra è ancora e sempre di più Aldo Montano. Meraviglioso, pur con uno strappo, nel bronzo a squadre di Londra, Montano è semplicemente tra i migliori al mondo. Talento cristallino, peccato che anche i muscoli sembrino made in Boemia.

Tra le ragazze la più bella realtà, per il presente e il futuro, porta il nome e il cognome di Irene Vecchi. La livornese è stata ottima a Londra, sconfitta solo da sua maestà Olga Kharlan, e l’impressione è che le manchi ancora qualcosa a livello di consapevolezza dei propri mezzi.

A fare la voce grossa, però, sarà con ogni probabilità ancora il fioretto. E questo a prescindere dalle partenze di Stefano Cerioni e dei maestri Giulio Tomassini e Giovanni Bortolaso. Il settore è, per il momento, nelle mani di Andrea Cipressa (leggi qui l’intervista esclusiva realizzata da Olimpiazzurra), e potrebbe restarci ancora a lungo. Tutto si deciderà a gennaio, ma più di un indizio sembra portare verso una conferma che in questo momento appare la scelta più logica.

In pedana poi scenderanno sempre loro, i fenomeni azzurri: soprattutto Elisa Di Francisca (che ha scelto come nuova allenatrice Giovanni Trillini) e Arianna Errigo, oro, argento a Londra, mentre Valentina Vezzali si prenderà uno stop per la seconda maternità, per poi puntare di nuovo verso Rio (leggi l’approfondimento). Con loro anche Ilaria Salvatori, quarto membro del dream team oro a squadre a Londra (rivivi la loro impresa con l’articolo celebrativo di Olimpiazzurra), e qualche giovane che potrebbe fare bene. Difficile rivedere in pedana, da subito, Margherita Granbassi.

Poi i ragazzi: i fuoriclasse Andrea Cassarà e Andrea Baldini, poi Valerio Aspromonte e Giorgio Avola, chiamati a dimostrare una volta per tutte il loro valore dopo l’oro olimpico a squadre (leggi l’articolo di Olimpiazzurra). Da loro e dalle ragazze ci si aspetta un’altra stagione da dominatori sulla scena internazionale. Ancora a trainare i vagoni del treno dorato della scherma italiana.

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Twitter: GabrieleLippi1

Foto di Augusto Bizzi

OA | Gabriele Lippi

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