Scherma: Andrea Vallosio prepara il rientro ai massimi livelli

Creato il 14 maggio 2013 da Sportduepuntozero

Allenamenti, gare, viaggi intorno al mondo, medaglie. La vita sportiva di un atleta di successo può non essere solo questo per colpa degli infortuni, causa di sospensione forzata dall’attività agonistica ma stimolo per ripartire e tornare più forti di prima. Ne sa qualcosa Andrea Vallosio, ventenne promessa (già in parte mantenuta) della scherma torinese. “È capitato il 6 febbraio durante un allenamento a Milano. La diagnosi è stata sublussazione della rotula con rottura del legamento mediale del ginocchio sinistro, danno per cui non esiste operazione”. Per un mese e mezzo Andrea non è salito in pedana: “Sono rimasto ingessato per due settimane e poi ho messo un tutore. Mi sono allenato in carrozzina tirando con Matteo Betti, bronzo alle Paralimpiadi di Londra. Ho dovuto rinunciare alla Coppa del Mondo a Heidenheim (Germania) ma non ho mai perso l’ottimismo; poteva andare anche peggio”.

A metà aprile il ritorno alle competizioni: “Sono rientrato a La Spezia in occasione della seconda prova di qualificazione per il Campionato Italiano Assoluto; è stato un test, ho tirato quasi da fermo senza grosse ambizioni. Poi ho trascorso due settimane di riabilitazione a Roma, con il preparatore atletico Marco Giuliani, e sabato sono andato direttamente a Lucca per la Coppa Italia; il ginocchio fa male ma sto recuperando in fretta”. Ancora un appuntamento importante prima dei tre mesi estivi senza competizioni: “Ora continuerò la preparazione atletica specifica e gli allenamenti tecnici. Non parteciperò ai Campionati Universitari in programma tra dieci giorni ma il primo week end di giugno sarò in pedana ai Campionati Assoluti di Trieste”. Il giovane spadista dell’Aeronautica Militare comporrà la squadra con Matteo Tagliariol (oro olimpico a Pechino), Paolo Pizzo (oro ai Mondiali di Catania del 2011) e Stefano Carozzo (bronzo a squadre ai Giochi del 2008): “Anche tra nomi del genere sono comunque protagonista, mi hanno definito la “riserva di lusso””.

Quasi un predestinato il “Gallo”: “Sette anni fa, durante il mio primo collegiale con la nazionale giovanile, il nostro preparatore pronunciava il mio cognome “Gallosio” e da lì è nato il soprannome”. Scoperta la scherma alla scuola elementare, Andrea cominciò a frequentare l’Accademia Scherma Marchesa, impugnando la spada all’età di dieci anni sotto la guida di Dario Chiadò, tecnico nazionale under 20: “Con il maestro di scherma si crea un rapporto più profondo rispetto a quello che si stabilisce con un allenatore di un qualunque altro sport. Per me è un secondo padre”. Due anni fa il passaggio all’Aeronautica e l’esplosione a livello internazionale: “Nel 2011 provai il concorso per entrare e lo superai. Nello stesso anno vinsi un Campionato Italiano a squadre e un argento individuale alle Olimpiadi Militari di Rio, in cui fui sconfitto da Limardo, il colombiano che ha conquistato l’oro a Londra. Nella passata stagione ho vinto un argento mondiale e un bronzo europeo a squadre”.

Con diverse ore quotidiane di allenamento la scherma è diventata un vero e proprio lavoro: “Ho la fortuna di fare una cosa che mi diverte, mi piacciono l’ambiente, le amicizie e i compagni di nazionale; siamo una squadra molto unita. La scherma è uno sport con valori importanti, c’è grande correttezza e il rispetto per l’avversario è massimo”. E se il sogno sportivo sono i cinque cerchi, il futuro lontano non prevede necessariamente la scherma: “Non mi vedo nei panni del maestro; adesso studio scienze politiche in vista dei concorsi interni dell’Aeronautica, che probabilmente sarà il mio futuro al termine dell’attività agonistica. Le Olimpiadi sono il desiderio di ogni sportivo ma adesso devo solo pensare a recuperare, tornare ai livelli di due anni fa e migliorare ancora”.

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