Scherma: il Club Scherma Torino ricorda Roberto Guala

Creato il 31 ottobre 2014 da Sportduepuntozero

Lui c’era sempre, al Club Scherma Torino. Una sorta di prima o seconda casa che viveva da lunghissimo tempo nella veste di schermitore prima, maestro di spada poi, quindi coordinatore di sala e oggi factotum. Se avevi bisogno di qualcosa Roberto Guala si prodigava per aiutarti e lo faceva con tutti i suoi ragazzi ed i maestri del Club, quelli che seguiva nelle trasferte organizzando viaggi, pernottamenti, approcci alle gare. Tutti gli volevano bene ed identificavano in lui un pezzo importante della storia del Club Scherma Torino. Se non lo conoscevi bene poteva anche apparire “burbero”, di primo acchito, ed invece amava l’amicizia, un pasto in compagnia, il sorriso, il racconto di oggi e di ieri. Se mancavi un po’ dal Club era il primo a chiedertene i motivi e quasi ti rimproverava. Quella casa, la sua casa, abbisognava di essere alimentata con tanto amore, presenza, passione. Quelle caratteristiche che lui aveva sempre utilizzato per vivere la scherma e il rapporto con gli altri.

Da ieri Roberto Guala, classe 1944, arrivato al Club appena 14enne, non c’è più e già se ne sente, assordante, l’assenza. Tutte le cose che faceva e che quasi si davano per scontate sono diventate improvvisamente mancanti, le luci si sono abbassate ed il suo non esserci è autenticamente pesante. Ci vorrà tempo per metabolizzare l’accaduto ed il modo migliore per farlo è ricordarlo ancora nel Club, quale guardiano sommo dei suoi segreti e “Caronte moderno” delle speranze dei tanti giovani che si avvicinano alla scherma e trovano in essa uno sfogo di vita, agonistico e non solo.

Questo il saluto che campeggia nel sito del Club Scherma Torino: “Il Presidente del Club, il Consiglio Direttivo, il Corpo Magistrale e tutti gli atleti si associano al profondo dolore della moglie Fulvia, della figlia Francesca e del fratello Giorgio. Con Roby se ne va una parte importante della storia del nostro Club. Ci lascia il suo grande amore per la scherma e per il Club e tutti gli siamo riconoscenti per il suo impegno anche quando la malattia inesorabilmente avanzava. Sino all’ultimo giorno prima del ricovero si è occupato dei suoi ragazzi,di tutti i ragazzi del Club e ieri, quando ormai si staccava pian piano dalla vita, con poche parole confuse, diceva a chi gli era al fianco che non se la sentiva di accompagnare i piccoli  in trasferta alle gare. Questo era ed è il nostro Roby, il gigante buono, il burbero che tanto ci stimolava anche quando eravamo demotivati ed amareggiati per piccole avversità. Tocca a noi tutti raccogliere il testimone ed andare avanti. Questo lui ci avrebbe chiesto e tutti noi dobbiamo raddoppiare, nel suo ricordo, l’impegno e soprattutto coltivare lo stesso amore che dagli anni 60 ha nutrito  per il suo Club. Ciao Roccia! ti accompagneremo con il labaro del Tuo Club e sarai sempre nei nostri cuori”.


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