Da ieri Roberto Guala, classe 1944, arrivato al Club appena 14enne, non c’è più e già se ne sente, assordante, l’assenza. Tutte le cose che faceva e che quasi si davano per scontate sono diventate improvvisamente mancanti, le luci si sono abbassate ed il suo non esserci è autenticamente pesante. Ci vorrà tempo per metabolizzare l’accaduto ed il modo migliore per farlo è ricordarlo ancora nel Club, quale guardiano sommo dei suoi segreti e “Caronte moderno” delle speranze dei tanti giovani che si avvicinano alla scherma e trovano in essa uno sfogo di vita, agonistico e non solo.
Questo il saluto che campeggia nel sito del Club Scherma Torino: “Il Presidente del Club, il Consiglio Direttivo, il Corpo Magistrale e tutti gli atleti si associano al profondo dolore della moglie Fulvia, della figlia Francesca e del fratello Giorgio. Con Roby se ne va una parte importante della storia del nostro Club. Ci lascia il suo grande amore per la scherma e per il Club e tutti gli siamo riconoscenti per il suo impegno anche quando la malattia inesorabilmente avanzava. Sino all’ultimo giorno prima del ricovero si è occupato dei suoi ragazzi,di tutti i ragazzi del Club e ieri, quando ormai si staccava pian piano dalla vita, con poche parole confuse, diceva a chi gli era al fianco che non se la sentiva di accompagnare i piccoli in trasferta alle gare. Questo era ed è il nostro Roby, il gigante buono, il burbero che tanto ci stimolava anche quando eravamo demotivati ed amareggiati per piccole avversità. Tocca a noi tutti raccogliere il testimone ed andare avanti. Questo lui ci avrebbe chiesto e tutti noi dobbiamo raddoppiare, nel suo ricordo, l’impegno e soprattutto coltivare lo stesso amore che dagli anni 60 ha nutrito per il suo Club. Ciao Roccia! ti accompagneremo con il labaro del Tuo Club e sarai sempre nei nostri cuori”.