In occasione dell’anno sacerdotale è stata preparata una mostra fotografica che ripercorre l’immaginario “talare” al cinema. L’appuntamento è previsto per il 3 giugno alla Pontificia Università Lateranense.
Carlo Verdone nel film Io, Loro e Lara
Com’è stato rappresentato il prete al cinema? Com’è cambiata la sua immagine negli anni, da autore ad autore, attraverso pellicole e sensibilità differenti? Un percorso in grado di illustrare e ripercorrere i cambiamenti e le evoluzioni della figura del sacerdote sul grande schermo è “Preti al cinema. I sacerdoti e l’immaginario cinematografico”, una mostra fotografica che verrà inaugurata il 3 giugno presso la Pontificia Università Lateranense. Ideata in occasione dell’Anno Sacerdotale indetto da Sua Santità Benedetto XVI, l’iniziativa, curata dalla Fondazione Ente dello Spettacolo in collaborazione con il Centro Sperimentale di Cinematografia, si compone di circa un centinaio di fotografie (selezionate dalla Fondazione e concesse eccezionalmente dalla Fototeca del Centro Sperimentale) che ritraggono i protagonisti sul set e nei momenti di riposo.
Attraverso una variopinta galleria di personaggi – dal Don Bosco portato sullo schermo da Giampaolo Rosmino nel capolavoro di Goffredo Alessandrini del 1935, al Don Camillo a cui Fernandel ha prestato il proprio volto, fino al disilluso don Giulio di La messa è finita (1985) di Nanni Moretti e al modernissimo padre Carlo di Io, loro e Lara (2010) di Carlo Verdone – la mostra vuole stabilire un contatto tra gli spettatori e la religione, cercando di interpretare il succedersi delle stagioni culturali, politiche e religiose che hanno attraversato non solo il nostro Paese, ma il mondo intero.
Una scena de La Messa è Finita di Nanni Moretti
Drammatico, commedia, thriller e soprattutto l’horror: sono proprio tutti i generi che si “sposano” con tematiche come la fede o la religione. Ecco alcuni film che hanno come protagonisti attori con l’abito talare:
1) Il prete (Priest, UK 1994)
Esordio al cinema della regista inglese Antonia Bird (seguace di Ken Loach). Questa è la storia del giovane Greg Pilkington (Linus Roache), un prete di Liverpool intrappolato tra la sua immagine da cattolico conservatore e la sua vita segreta da omossessuale. Comincerà una relazione con Graham (interpretato da Robert Carlyle)… ma la situazione si complica quando una ragazzina gli confessa di essere stata molestata dal padre. La scena cult: Greg in preda a collera davanti al crocifisso si chiede se è giusto tradire il segreto della confessione e salvare la ragazzina. Finale da pelle d’oca!
2) Tentazioni d’amore (Keeping the Faith, Usa 2000)
Edward Norton prometteva bene come regista quando esordì con questa deliziosa ed interessante commedia a metà strada tra le pellicole di Woody Allen (con cui Norton aveva lavorato in “Tutti dicono I Love You”) e “Jules e Jim”. Questa infatti è la storia di un triangolo d’amore molto particolare: quello tra una ragazza (Jenna Elfman) e i suoi due migliori amici innamorati di lei… il prete cattolico Brian (Norton) e il rabbino Jake (Ben Stiller). Entrambi interrogheranno la loro fede, rischiando di sconvolgere completamente le loro vite. La scena cult: Padre Havel – interpretato dal regista Milos Forman, in un piccolo ruolo – sta parlando con Padre Brian dei suoi problemi d’amore… ad un certo punto gli racconta di una donna di cui si era innamorato 20 anni prima ed esclama: “Mi sentivo come Richard Chamberlain in Uccelli di rovo!”.
3) Signs (Usa, 2002)
Non ci sono mezzi termini: o si ama o si odia il terzo film uscito al cinema di M.Night Shyamalan (“Il sesto senso”). La prima invasione aliena del cinema raccontata interamente all’interno di una casa in campagna. Toccherà all’ex pastore Graham (Mel Gibson) sbarazzarsi degli alieni e salvaguardare la sua famiglia… però prima di tutto dovrà ritrovare la fede perduta dopo la morte della moglie. La scena cult: Quando la famiglia si rifugia in cantina – e gli alieni stanno entrando in casa – il figlio di Graham (Rory Culkin) ha un attacco d’asma, ma non ha la sua medicina. Il padre lo abbraccia e fa di tutto per tenerlo in vita: a quel punto comincia ad esclamare verso l’alto: “Ti odio, ti odio”… quello è il suo primo passo di ritorno alla fede.
4) In memoria di me (Italia 2007)
Girato interamente in un convento gesuita, il secondo film di Saverio Costanzo è una disquisizione sulla fede: prendere i voti o fuggire da una vita ecclesiastica? Protagonisti sono Andrea (Cristo Jivkov) e Zanna (Filippo Timi): il primo è un uomo in uno stato di smarrimento e in cerca di un nuovo equilibrio che si sottopone ad un periodo di esercizi spirituali per l’avviamento al sacerdozio. L’altro, invece, è un giovane ribelle che lo aiuterà a trovare la propria strada. La scena cult: Il finale del film con Zanna che bacia sulla bocca il capo dei preti del convento (Marco Balliani) ed esce dalla porta, abbandonando il luogo per sempre.
5) Angeli e demoni (Angels & Demons, Usa 2009)
Il prequel letterario del “Codice DaVinci” diventa al cinema il sequel di quel film. Robert Landgon (nuovamente interpretato da Tom Hanks) si recherà direttamente nel cuore del Vaticano per salvare la città da una bomba nascosta chissàdove da una misteriosa setta che si fa chiamare Gli Illuminati. Tra cardinali scomparsi e preti di cui è meglio non fidarsi, Langdon dovrà affrontare una missione contro il tempo. “Abbiamo sentito che potevamo essere più liberi con questa trama e probabilmente lo siamo stati – ha detto il regista Ron Howard – perché questa è una storia perfetta per un film e non si porta dietro il peso che Il Codice Da Vinci ha lasciato ai lettori. Spero che sarà davvero un grande intrattenimento“. La scena cult del libro: Il momento in cui il Camerlengo (interpretato nel film da Ewan McGregor) si rivolge ai mass media esclamando: “A coloro che si fanno chiamare Illuminati… avete vinto voi!”.
NB: Da non perdere, sempre in fatto di preti sul grande schermo, anche Il Codice Da Vinci e il divertentissimo Il Missionario (guarda il trailer qui sotto).
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