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Schiavone, fine del sogno: passa la Stosur

Creato il 13 maggio 2011 da Federicomilitello
Schiavone, fine del sogno: passa la Stosur
Francesca Schiavone è stata eliminata dall'australiana Samantha Stosur nei quarti di finale degli Internazionali di Roma. La 27enne aussie si è imposta piuttosto agevolmente con il punteggio di 6-2, 6-4 in 1 ora e 17 minuti di gioco. Sin dalle battute iniziali la finalista del Roland Garros 2010 ha preso in mano le redini dell'incontro, dominando gli scambi da fondo campo grazie alla sua perentoria forza fisica. La nativa di Brisbane ha costruito molti punti con il servizio ad uscire, al quale hanno fatto puntualmente seguito dei micidiali diritti lungo linea. Il rendimento della 31enne milanese, al contrario, è stato altamente discontinuo, con diversi errori di diritto ed una risposta scarsamente incisiva. In particolare la Leonessa non mai cercato di variare lo schema tattico con palle corte e rovesci in back. Insomma, un match a senso unico, in cui la tennista tricolore non solo è apparsa lontana dalla miglior condizione pisco-fisica, ma non ha mai fornito l'impressione di poter prevalere. I prodromi di questa sconfitta si erano già percepiti nell'ottavo contro la slovacca Daniela Hantuchova, in cui la regina di Parigi 2010 l'aveva spuntata più grazie alla forza dei nervi che alla fluidità di gioco. Risulta importante rimarcare una considerazione: se in ogni torneo si paragona il livello della Schiavone a quello espresso in quelle due magiche settimane transalpine, il confronto sarà sempre impietoso. Francesca, infatti, si è resa interprete di un'ottima carriera, in cui ha sempre veleggiato alle soglie delle top10 del globo sino a 29 anni(senza mai riuscire ad entravi però), con periodici e diffusi exploit contro le top player (soprattutto in Fed Cup). Poi è arrivato l'inaspettato trionfo del Roland Garros, ampiamente meritato per quanto mostrato sulla terra rossa di Francia. Bene, la rappresentante del Bel Paese, in quella circostanza, sfoderò un rendimento superiore alle sue reali potenzialità, che, se mantenuto, l'avrebbe portata addirittura al primo posto del ranking mondiale. A Parigi, in pratica, l'azzurra disputò a 30 anni il torneo della vita, difficilmente ripetibile. Da allora, infatti, la lombarda non è più riuscita a sconfiggere una top10. Prigioniera forse di una pressione mediatica improvvisa e mai provata in precedenza, la Schiavone fatica a sostenere il peso della responsabilità derivante dalla classifica iridata, in cui occupa la piazza n.5 (era quarta sino ad una settimana fa). Non c'è dubbio che la Leonessa, a maggior ragione per aver oltrepassato i propri limiti, meriti un plauso per aver portato nuovo lustro ed interesse al movimento italiano, senza dimenticare che attualmente rappresenta senza discussioni la miglior tennista azzurra di tutti i tempi (e lo sarà per decenni presumibilmente). Ora, però, dopo aver avuto la Luna, non chiediamole anche Marte.
Federico Militello

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