Il mio articolo “Il senso che fa senso 2″ è stato giudicato dal signor, Luca Mauro Melloni, indegno e vergognoso. Accetto la sua personale visione e la rispetto, meno la motivazione: “il disprezzo verso le iniziative che scuotono il sonno totale che affligge la nostra città“. Non è il sonno che prostra Augusta Praetoria, ma la stupidità. Perché è stupido ospitare una radio in piazza? Perché crea rumore e nessuno l’ascolta. Infatti la radio richiede un uso intimo, proprio per consentire l’attenzione sulle parole, sui concetti, sui contenuti (in questo caso abbondano le cretinate da bar), è già demenziale il suo uso nei bar e nelle pizzerie figuriamoci in una piazza. Nell’unica autentica piazza che abbiamo. Il senso che fa senso di questa operazione è un enorme favore fatto a una radio a discapito di tutte le altre. Un grandioso spot pubblicitario! (A proposito l’uso del suolo pubblico è pagato o è gentilmente offerto dal Comune?).
La figura retorica usata dal Melloni è quella abusata in questi casi: l’anafora. L’aveva già usata Roberto Cognetta in risposta a un mio post che riguardava la “Vittoria Brindata” che vittoria non fu (io già lo sapevo, ma lui ci ha messo qualche mese a capirlo e con lui tutta la minoranza regionale). Allora la frase che precedeva il pensiero era “non basta”, in questo caso abbiamo “è schifosamente sbagliato” e poi vai con la retorica più sdolcinata, sentimentale e piagnona che la carenza di argomenti e la necessità di un consenso richiedono. Mauro oggi, come Roberto ieri, si presenta come vittima: un ruolo che fa audience a prescindere e fa incetta di “mi piace” sul profilo facebook. Presenta domande su domande sulla bontà del suo servizio, su quanto sia utile e necessario per fare “splendida pubblicità” alla tanto bisognosa Valle d’Aosta. In realtà difende a spada tratta il privilegio di una visibilità conquistata per se stesso, al SUO bisogno di pubblicità e lo fa con la menzogna. Sì, perché non è la radio in sé che io critico (chissenefrega! Che mandasse in onda quello che vuole!), ma il DOVE lo fa! Perché io ritengo schifosamente sbagliata l’imposizione di un ascolto, quando questo può essere usufruito privatamente e da chi è interessato. Perché non aggiunge nulla all’informazione e alla divulgazione di un evento quale il Tor che può essere trasmesso dagli studi senza inquinare con sonore cretinate un luogo aulico! E’ pietoso Mauro quando elenca i miracoli avvenuti grazie a lui: il vino regalato… il figlio che segue in diretta la mamma… il ragazzo malato tenuto in vita dalla trasmissione che gli fa inumidire gli occhi. Ricordi brividi sotto la pelle. Vuole arrivare al cuore della ggente, intenerirla. Niente di più facile. Per rafforzare la tesi della sua bontà rimarca la mia cattiveria. Niente di più facile. Mostra la sottoscritta come una strega che vuole una “città morta, spenta, sotterrata… “ . (Solita tiritera di chi non ha argomenti. Eggià, ci vuole la SUA radio per rendere viva una città!). Che vuole “sprecare grandi occasioni e distruggere lodevoli iniziative“. (Attenzione: per lodevoli iniziative non intende il Tor, ma la SUA! Infatti io non ho mai accennato alla gara e il Tor va avanti. E lui lo può trasmettere senza violare con il suo baracchino e con le sue reiterate cazzate un luogo metafisico come la piazza). Che lo svela per quello che è: un piccolo manager che fa gli affaracci suoi.