PC
TESTATO SU
PC
Genere: Piattaforma, Puzzle
Sviluppatore: Italic Pig
Produttore: Team17
Distributore: Digitale
Lingua: Inglese (sub ITA)
Giocatori: 1
Data di uscita: 23/09/2014
Altro giorno, altra recensione, stavolta parliamo del secondo progetto – nel giro di pochi giorni – lanciato da Team17, che da quest’anno è tornato ad occuparsi prevalentemente del suo ruolo da publisher. È il turno di Schrodinger’s Cat and the Raiders of the Lost Quark, titolo che non ricorderete mai per intero e che con soli altri dieci caratteri sarebbe entrato nel Guinness World Records dei videogiochi dal nome più lungo. Di cosa si tratta: è un puzzle/platform come tanti all’apparenza, ma solitamente le prime impressioni ingannano, ed è proprio questo il caso.
Un parco giochi ed uno zoo particellare di successo sono nel caos più totale: leptoni, giganteschi bosoni e gluoni sono scappati via, rendendo impossibile la vivibilità di quelle zone, proprio per questo l’area è stata chiusa, per consentire alle forze di emergenza di entrare in azione e risolvere la minaccia. Beh, “forze di emergenza” è un poco esagerato, considerando che si tratta di un solo “individuo”, per di più un gatto, anche se speciale: il gatto di Schrodinger, che dovrà mettere ordine e capire qual è stata la causa scatenante quel gran scompiglio. Ma per cosa si distingue questo puzzle/platform dagli altri (e tanti) esponenti del genere? Semplice, a sezioni prevalentemente platform che mettono in mostra un discreto level design ne seguono altre puzzle, possibili soltanto tramite l’esecuzione di combo. Come si realizzano? Raccogliendo quark di vario colore, in modo tale da attivare le azioni richieste: avete bisogno di rompere un muro e scendere di livello? C’è la combo che fa per voi, consultabili dalla schermata del menu principale, che evidenzia quanti e quali quark servono per attivarla. Avete bisogno di salire molto in alto per superare una piattaforma altrimenti non raggiungibile? Anche qui, stesso discorso, con una specifica combo e determinati quark riuscirete nell’intento, potendo così avanzare nello stage. Non c’è che dire, seppur nella sua semplicità ed immediatezza, le fasi puzzle così programmate divertono e creano la giusta immedesimazione, rendendo le cose sempre più interessanti anche grazie al costante aumento della difficoltà. Le combinazioni totali sono quattordici, varietà più che sufficiente, ma ad associarsi a questo sistema così originale c’è una grossa pecca: l’imprecisione delle sezioni platform, con un salto che non appare mai convincente e fluido, e che spesso e volentieri porta all’errore di valutazione, traducendosi addirittura col riavvio dal checkpoint.
Frustrante è la parola giusta per descrivere queste sezioni: tanta dedizione nel creare un level design certosino e che garantisse bontà ulteriore anche alle fasi puzzle ricercate, e poi giù verso l’abisso dell’approssimazione e della superficialità, che ahinoi è qualcosa che contraddistingue molte delle produzioni indipendenti di questo genere, anche in virtù dei tantissimi esponenti che oggigiorno arrivano nei mercati digitali più disparati. Non solo, con l’avanzare di storia e stage, il livello di difficoltà diventa esageratamente alto, proprio perché l’azione combinata di combo e fasi più action è fortemente richiesta, e le seconde si rivelano troppo approssimative per consentire – ad ognuno – di proseguire senza imprecare ripetutamente davanti al proprio schermo. Oltretutto, con questa progressione viene a galla un altro difetto: l’impossibilità di capire quali quark serviranno nella mossa successiva e talvolta ne sprecherete alcuni, magari per errore; bene, in quel caso potreste rimanere bloccati, dovrete caricare l’ultimo checkpoint… Insomma, ci sono diverse zone d’ombra nella produzione di Italic Pig, però a queste se ne alternano di chiare e limpide che evitano al titolo di rivelarsi come un pessimo esponente del genere puzzle/platform. Abbiamo già parlato della bontà degli enigmi, ma dobbiamo aggiungere quella relativa alla sceneggiatura divertente e leggera, al buon doppiaggio e al design dei protagonisti; ancora, la generazione casuale dei livelli, quindi questo porta ad avere run sempre (leggermente) diverse, ma si poteva far di più, anche in virtù del prezzo di circa tredici euro, non proprio di mercato considerando la mole di titoli del genere presenti su Steam.
Complessivamente, Schrodinger’s Cat and the Raiders of the Lost Quark (un titolo più lungo no?) è un buon videogioco indipendente con alcune trovate uniche, ma rovinate in gran parte da sezioni platform a dir poco imprecise e poco riuscite in generale. L'acquisto è pertanto consigliato ai fan del genere, ma ad un prezzo molto inferiore rispetto ai circa tredici euro richiesti in questo momento su Steam. ZVOTO 7